L’immagine di Piazza San Marco allagata rimarrà impressa nella mente nel mondo per molto tempo. L’acqua alta a Venezia è riuscita a toccare i 187 centimetri, invadendo le calli, le piazze e i locali della Laguna, provocando centinaia di milioni di euro di danni e due morti: una situazione a dir poco drammatica, che necessita di un intervento istituzionale immediato.
La richiesta di stato d’emergenza per l’acqua alta a Venezia
“Abbiamo davanti una devastazione apocalittica e totale, non esagero con le parole, l’80% delle città è sott’acqua, danni inimmaginabili, paurosi”, aveva già dichiarato il presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Per questo ha già inoltrato al Premier Conte e al Capo della Protezione Civile Nazionale Angelo Borrelli la formale richiesta di dichiarazione dello “Stato d’emergenza a livello nazionale”. Preso atto dei numerosi danni causati dalla straordinaria mareggiata, il Governatore Zaia ha richiesto un “primo sostanziale sostegno economico per le prime spese” e un “successivo sostegno economico stante la difficoltà delle amministrazioni locale e della stessa Regione a fronteggiare la situazione con misure finanziarie ordinarie, al fine di assicurare le operazioni di soccorso alle popolazioni colpite, attuare gli interventi indifferibili e urgenti necessari a garantire la pubblica incolumità, ripristinare i danni subiti dal patrimonio pubblico e privato, e per la ripresa delle normali condizioni di vita della popolazione”.
Per le 18 di questa sera è previsto l’arrivo del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Venezia per il vertice con la protezione civile, il presidente della Regione Luca Zaia, il sindaco Luigi Brugnaro e le altre istituzioni coinvolte nella situazione di emergenza in città dopo l’ondata di alta marea eccezionale di ieri sera. L’arrivo di Conte era già stato annunciato sul suo profilo Twitter, dove aveva scritto di voler “vedere da vicino i danni e rendermi conto della situazione”. Con lui sarà presente anche il ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli e insieme al sindaco Brugnaro faranno “una prima valutazione dei danni” e prenderanno le misure più urgenti.
La conta dei danni causati dall’acqua alta a Venezia
Danni, danni e ancora danni. La conta, a Ca’ Foscari, rivela perdite ingenti a diverse sedi per centinaia di migliaia di euro. Gli edifici maggiormente interessati sono Ca’ Foscari, Ca’ Bembo e Ca’ Dolfin, nei quali le centrali termiche non sono al momento funzionanti. Ca’ Foscari Zattere, Auditorium Santa Margherita e Palazzo Cosulich hanno subito allagamenti e danni alle strutture e agli impianti Il Campus Economico di San Giobbe ha un’ala inagibile a causa di di un parziale danno all’impianto elettrico. Al Collegio Internazionale Università Ca’ Foscari nell’isola di San
Servolo le persone residenti, al momento, sono al sicuro. Sono stati segnalati, però, danni all’imbarcamento dell’isola e alle strutture esterne del complesso edilizio. Tutto questo ha ovviamente riacceso le polemiche riguardo al Mose, il progetto destinato a proteggere Venezia dagli allagamenti. Il prospetto designa quattro barriere, composte da 78 paratoie mobili fra loro e indipendenti, fra la laguna di Venezia e l’Adriatico per scongiurare gli allagamenti. Il Mose, “Modulo Sperimentale Elettromeccanico”, però, non è mai stato portato a termine: iniziato nel 2003, costato circa 7 miliardi di euro, è stato l’epicentro di una complessa inchiesta di corruzione, che ha visto il coinvolgimento di esponenti della politica locale e nazionale. Nonostante questo, stando a quanto annunciato dal ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, sembra che “arriverà la nomina del commissario al Mose che va finito il prima possibile”. Questa affermazione trova l’appoggio di molti: Vittorio Sgarbi, a La Vita in Diretta, ha infatti commentato: “La bellezza è più importante della corruzione, bisogna intervenire subito. Il Mose va inteso come una cosa fondamentale da fare subito”. Così, anche Matteo Salvini che, in diretta da Mattino 5, ha detto: “Purtroppo ci sarà un’altra alta marea, a spanne mezzo miliardo di danni. Il Mose è pronto ad entrare in azione ma servono 100 milioni per la manutenzione annua. Uscito da qui andrò al Senato per un emendamento alla manovra per trovare questi soldi, per mettere in sicurezza un patrimonio non italiano, ma mondiale”. La richiesta di Salvini, infatti, è che “si utilizzi subito uno dei tre miliardi che il governo vorrebbe regalare a chi paga con bancomat o carta di credito”. Una cosa è certa: è necessario intervenire subito.
Venezia è sommersa come mai prima d’ora. Le immagini e le notizie che ci arrivano dalla città sono drammatiche. Qui è a…
Pubblicato da Luigi Di Maio su Mercoledì 13 novembre 2019
Le parole di Luigi Di Maio
Sul suo profilo Facebook, il ministro degli Affari Esteri Luigi Di Maio ha scritto: “Venezia è sommersa come mai prima d’ora. Le immagini e le notizie che ci arrivano dalla città sono drammatiche. Qui è a rischio la vita delle persone – e due purtroppo sono già morte – sono a rischio beni culturali dal valore inestimabile, è a rischio un’intera comunità. Gli imprenditori e le associazioni che fanno grande questa regione ci chiedono che si blocchino mutui e contributi. A questa richiesta dobbiamo rispondere subito. Non c’è tempo da perdere». Ci metteremo al lavoro immediatamente – continua di Maio – per una moratoria verso imprese, artigiani, commercianti, famiglie. Venezia e i veneti vanno supportati con ogni mezzo”.