Sono, ormai, poche le speranze di vedere la cometa di Natale sbucare da dietro al sole, ed apparire più brillante che mai con la sua scia lunga milioni di chilometri.
Ison, probabilmente, non ce l’ha fatta a resistere all’immenso calore del nostro astro luminoso, dopo che nelle prime ore della serata gli era passata vicinissimo, e la gente sperava di vederla uscire dall’altra parte, in direzione della Terra, prevista proprio per fine dicembre. Dopo oltre un’ora, la cometa di Natale non è riapparsa agli astronomi che, attraverso lo speciale occhio elettronico del telescopio spaziale SOHO (Solar and Heliospheric Observatory) attendevano di vederla sbucare brillante più che mai, a causa della scia di cristalli d’acqua e vapori illuminati dai raggi solari, offrendo uno spettacolo straordinario.
Un twitter postato dall’Agenzia Spaziale del Canada, comunque, sottolinea che bisogna aspettare ancora alcune ore per confermare la morte di Ison. Ma il dottor Karl Battams, osservando la diretta Hangout della Nasa, ha messo in evidenza come non ci siano elementi anche minimi che possano far pensare ad un esito positivo.
Saranno stati molto previdenti (oltre che fortunati) quanti erano convinti che un passaggio della cometa così radente al Sole ne avrebbe arrestato per sempre il suo cammino. Quindi, si sono affrettati ad osservarla poco prima che questa sparisse (per sempre?) dietro la stella incandescente. Ovviamente, per chi ha avuto un cielo non affollato dalle nuvole di Attila, la prima delle perturbazioni “glaciali” che attraverseranno la nostra Penisola, in questo inverno.