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Adozioni per i single sempre più vicine? La proposta di legge di Laura Ravetto (FI)

27/11/2018 14:24 - Aggiornamento 27/11/2018 14:25

“In molti Paesi europei l’adozione dei single è permessa. La legge italiana risale al 1983: la situazione delle famiglie è molto cambiata. Qua la coppia tradizionale è ancora considerata l’unica base di una possibile famiglia. Eppure ci sono casi che dimostrano che non è così, come quello di una bimba con sindrome di Down che è stata rifiutata da 7 coppie: l’unico che ha accettato di prendersene cura è stato proprio un single. Non è la coppia che fa la differenza”.
Queste le dure parole con cui esordisce l’Onorevole Laura Ravetto di Forza Italia, a sostegno della causa che ha sposato e proposto già dalla scorsa legislatura, spiegando le sue ragioni ai microfoni di Radio Cusano Campus durante il programma Un giorno da ascoltare con Misa Urbano e Arianna Caramanti.

Una lotta per il progresso

“Portare avanti la proposta in questa legislatura sarà ancora più difficile perché Fontana è un gran conservatore, però sulla carta il M5S è molto pro diritti quindi staremo a vedere se questa proposta verrà considerata in maniera positiva o meno. Io non mi arrendo in ogni caso e vado avanti! In 4 mesi abbiamo raccolto più di 11.000 firme e in questi giorni aumenteranno ancora di più. Siamo uno dei pochi Paesi Europei rimati ancora indietro: dalla Francia alla cattolicissima Spagna, le persone single possono adottare tranquillamente! Questa è palesemente una lacuna del nostro ordinamento e ripeto, non mi arrenderò affinché riesca a passare questa legge di cui si ha molto bisogno.”
Per quanto riguarda i diritti civili, bisogna ammetterlo, il Bel Paese risulta ancora il fanalino di coda posto in fondo alla macchina chiamata progresso. Così come prosegue l’ Onorevole di Forza Italia rimarcando la vergogna causata da una legge ormai obsoleta e che puzza di naftalina:
“Siamo uno dei pochi Paesi Europei rimati ancora indietro: dalla Francia alla cattolicissima Spagna, le persone single possono adottare tranquillamente! Questa è palesemente una lacuna del nostro ordinamento e ripeto, non mi arrenderò affinché riesca a passare questa legge di cui si ha molto bisogno.”

La storia di Alba

Alba è una biondissima bambina affetta dalla sindrome di down, Alba è stata partorita in anonimato dalla sua madre biologica, partorita e non riconosciuta. Niente mamma per Alba, e nemmeno un papà e dei nonni amorevoli ed ansiosi di viziarla. Non è tutto. Alba ha “rischiato” di essere adottata, ben sette volte, da sette famiglie, 7 coppie tutte eterosessuali e ritenute idonee all’adozione.
Alba però è una bambina molto fortunata, poiché essendo stata rifiutata a causa della sua condizione atipica, la buona sorte ha voluto che alla fine lei fosse abbracciata da chi la desiderasse davvero. Papà Luca ha quarant’anni e lui, Alba, l’aveva già vista arrivare da tempo, precisamente da quando aveva fatto richiesta di adozione senza porre alcun limite. E’ così che il Tribunale ha scelto di affidargli la piccola Alba. Luca è single e, anche se poco rilevante ai fini della storia, è gay. Se chiedessimo a Luca di definire la propria persona con una sola parola, sono convinta che sceglierebbe “papà”.
Se Alba non fosse stata affetta dalla sindrome di down, sarebbe stata adottata dalla prima coppia della lista, la prima di quelle 7. A Luca, invece, non sarebbe andata cosi bene, poiché gli oltre 350 minori in attesa di adozione in Italia (dato che risale allo scorso agosto) non lo riguardano, non ancora, ma speriamo presto.

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