L’ultima notizia sul caso dell’aereo scomparso a Los Roques, Venezuela, con a bordo Vittorio Missoni, la moglie e altri due connazionali arriva proprio dall’Italia. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo, infatti, indagando sulla vicenda, ha scoperto che il pilota del piccolo bimotore Norman Bn2 scomparso non era in possesso dell’idoneità al volo.
Più precisamente l’Agenzia italiana, in contatto con le autorità venezuelane fin dal giorno della scomparsa dell’aereo, ha scoperto che il pilota del velivolo, pur avendo superato i 65 anni di età, era ancora abilitato dalla normativa vigente in Venezuela all’utilizzo della propria licenza di pilota privato all’interno del solo spazio aereo nazionale, ma non avrebbe potuto pilotare l’aereo perché l’idoneità psicofisica era scaduta da oltre un mese. Non è del resto questa l’unica anomalia “tecnica” riguardante la fantomatica compagnia aerea emersa negli ultimi giorni: l’agenzia conferma infatti le indiscrezioni giornalistiche di qualche giorno fa che parlavano di compagnia fantasma, affermando che il vettore del bimotore con a bordo Vittorio Missoni “non era ancora titolare di regolare certificato di operatore aereo”.
Insomma, emergono fatti che sembrano accreditare ancor di più l’ipotesi dell’incidente. Ma al momento, del velivolo scomparso lo scorso 4 gennaio nei cieli di Los Roques, non è ancora stata trovata alcuna traccia. L’unico punto fermo sembra essere il punto in cui l’aereo è scomparso dai radar, ma nulla più. Il tratto di mare da perlustrare è molto ampio ed il fondale in alcuni punti raggiunge i 2mila metri di profondità.