Il dato scientifico è destinato a soppiantare la convinzione dettata dal luogo comune secondo cui gli opposti si attraggono? A quanto pare sì. Almeno stando a quanto è emerso da una ricerca condotta dagli scienziati dell’Università della California, che afferma come l’intesa di coppia si consolidi tra individui dal Dna affine. Gli esperti, dopo aver analizzato il Dna di 800 coppie sposate, l’hanno paragonato con quello di coppie unite fra loro in modo casuale.
Ecco il risultato: le affinità sono state riscontrate soprattutto nelle coppie sposate che – questa è la peculiarità – avevano anche Dna simili. Come è possibile? Qual è il modo per capire se il Dna del nostro partner è affine e quindi ‘compatibile’ con il nostro? Semplice, a detta degli studiosi americani: è il bacio – esplosione di informazioni che si inviano e si ricevono – un test rapido ed efficace per constatare l’affinità biologica in una coppia. Attraverso lo scambio di saliva, infatti, è possibile rilevare la compatibilità genetica tra due partner.
E c’è di più. Gli scienziati, avallando questa teoria, spiegherebbero anche perché le coppie coniugate non si baciano più: il loro riconoscimento è infatti avvenuto da tempo. Siffatta ricerca cozza con la teoria della variabilità genetica quale prerogativa fondamentale per la sopravvivenza di una specie, ma apre la strada a chi, da sempre, ha pensato che il miglior punto di partenza per costruire una duratura storia d’amore fosse il comune sentire, la condivisione di interessi e modi d’essere simili.