Domenica 1° Dicembre sarà la Giornata Mondiale della lotta contro l’AIDS, e come ogni anno la campagna di sensibilizzazione mirerà, in particolar modo, a diffondere il concetto di ‘prevenzione’, purtroppo trascurato e mal conosciuto, soprattutto tra i giovani. Gli esperti del telefono verde Aids e Ist (infezioni sessualmente trasmesse) del Ministero della Salute saranno a disposizione dei cittadini dalle ore 10.00 alle ore 18.00 per rispondere a quesiti, chiarire dubbi e fornire indicazioni in merito ai centri diagnostico-clinici e alle organizzazioni non governative che si occupano di Hiv, Aids e Ist.
Sono passati 30 anni da quando il virus dell’HIV è stato identificato e l’AIDS, che dal 1981 ha ucciso oltre 25 milioni di persone, è considerata a tutt’oggi una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Ma la cosa che preoccupa, dati alla mano, è che il pericolo di trasmissione del virus è ancora altissimo, e i rischi di contagio e di morte affatto debellati. Un’indagine Doxa – Cesvi mette in luce un’allarmante realtà: i giovani sottovalutano il pericolo dell’Aids, e l’infezione da HIV continua a propagarsi, a dimostrazione che la popolazione non è adeguatamente informata circa le precauzioni da adottare per la propria incolumità. Dall’indagine resa nota da Doxa che ha visto interessati i giovani nella fascia d’età 16 – 34 anni, infatti, dilaga la convinzione comune che “l’Aids esiste ma è tenuta sotto controllo e non fa quasi più vittime”. Dalle interviste fatte si evince che 1 giovane su 5 ha sentito parlare di questa malattia solo a scuola, senza peraltro prestare attenzione. Ancora, qualcun altro ha invece raccolto dati e nozioni superficiali ed approssimative captando messaggi televisivi, radiofonici e via web. Solo il 35% dei giovani usa il preservativo, pur sapendo che la principale via di trasmissione del virus è quella sessuale; tale consapevolezza pertanto non funge da deterrente e le giovani donne sono maggiormente esposte al rischio, erroneamente convinte che una relazione stabile le metta in sicurezza, tutelandole dal contagio.
L’Istituto Superiore di Sanità, per il 2012, registra 3800 nuovi casi di persone infette, e 14mila le persone sieropositive di cui la maggior parte giovani tra i 25-34 anni. Numeri figli certamente della disinformazione, confermati ulteriormente se si pensa che i rapporti sessuali non protetti sfiorano l’80,7%. Si sa che il paese che detiene il primato mondiale di decessi per AIDS è l’Africa Sub-Sahariana, con 25milioni affetti da virus HIV di cui 2,9milioni sono bambini. Ma l’Italia, nel panorama europeo, non è da meno: davanti a Francia e Spagna, purtroppo, occupa il primo posto di questa triste classifica, con siffatti numeri UNAIDS 2013: 1700 decessi ed un trend drasticamente in crescita, se si fa il confronto con il dato del 2001 che registrava 1400 casi di morti per Aids. Dal 1° al 21 dicembre ognuno di noi potrà dare il suo contributo affinché questo male sia combattuto, neutralizzato e debellato, anzitutto partendo da una corretta ed approfondita campagna in favore della prevenzione. Ecco come: mandando un sms da 2 Euro da tutti gli operatori mobili o donare 5 o 10 Euro con una chiamata da rete fissa, in entrambi i casi componendo il numero 45503.