I dati annuali forniti dal Centro Operativo Aids (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità hanno restituito lo specchio di una situazione tutt’altro rassicurante circa la corretta informazione che gli italiani hanno rispetto al virus. E’ emerso che ben sette italiani su dieci, al momento della diagnosi, non avessero idea di avere contratto l’Aids. I più colpiti continuano ad essere gli uomini, mentre le donne diminuiscono: l’età media del contagio è 39 anni per i maschi e 36 anni per le femmine.
Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna sono le tre regioni dove si sono registrati maggiori contagi: la causa principale della diffusione del virus continua ad essere il rapporto sessuale senza ausilio del preservativo. Non è una questione che interessa soltanto gli omosessuali. Veniamo all’informativa importante: contrarre oggi in virus dell’Aids non significa essere destinati al patibolo, tutt’altro. I progressi medici stanno dimostrando come si possa vivere bene e avere una lunga aspettativa, a patto che ci si curi debitamente. In questo senso la tempestività è fondamentale. I dati hanno dimostrato che però non tutti coloro diagnosticati con il virus hanno eseguito una terapia antiretrovirale prima della diagnosi di AIDS: ciò accade perché una parte di persone positive all’HIV non sarebbe a conoscenza della sua sieropositività.
Essere sieropositivi non significa avere l’Aids, per questo motivo è fondamentale saperlo subito. Nelle persone sieropositive l’infezione da HIV può progredire verso l’AIDS in tempi molto diversi, o non progredire affatto. Prima che l’Aids trovi spazio è possibile iniziare una terapia farmacologica che vi metta al riparo da questa eventualità. Spesso non vi sono sintomi evidenti, per questo si rischia di contagiare altre persone senza nemmeno saperlo. L’unico modo per essere certi è effettuare un test, soprattutto se avete avuto rapporti non protetti. Prevenzione e attenzione non significano allarmismo. Va infine detto che in certi casi il contagio avvenuto può indicare sintomi evidenti quali infoadenopatia generalizzata, linfonodi ingrossati e palpabili in diverse regioni come quella inguinale e quella ascellare. Non fate l’errore, però, di credere che senza sintomi evidenti non siate a rischio: ciò che vi mette al sicuro è l’uso del preservativo e dei controlli periodici nel caso abbiate avuto comportamenti a rischio.