Fan in apprensione per Alain Delon, attore, regista e produttore francese. Il pupillo di Luchino Visconti è stato ricoverato all’Ospedale americano di Neuilly, vicino Parigi, per degli accertamenti a seguito di un malore improvviso. Alain Delon lamentava vertigini e un forte mal di testa, sintomi apparentemente non gravi, legati all’aritmia cardiaca di cui l’attore 83enne soffre da tempo.
Alain Delon ricoverato in ospedale: le sue condizioni di salute
Alain Delon è stato colpito da un malore nel corso della serata di ieri, 14 giugno 2019, e secondo fonti vicine potrebbe essere dimesso già nella giornata di oggi. Oltre al dolore alla testa, l’artista francese diceva di avere nausea e senso di disorientamento, i quali hanno spinto i medici al ricovero. L’entourage di Alain Delon, che ha reso nota la notizia, ha voluto rassicurare i fan dell’attore: non si è trattato di nulla di grave e l’artista de Il gattopardo è sempre rimasto cosciente. Non sarebbe in pericolo di vita, soltanto un malore. Secondo quanto riportato dall’agenzia internazionale AFP, quei sintomi deriverebbero da un’aritmia cardiaca, con cui l’attore ha a che fare da anni. Soltanto le analisi e ulteriori accertamenti potranno però chiarire la situazione.
Alain Delon al Festival di Cannes: «Ho pensato a questo premio come alla fine della mia carriera, alla fine della mia vita, un omaggio postumo!»
Già, nel 2014 Alain Delon aveva messo in allarme i suoi fan: quando era stato ricoverato d’urgenza per dei forti dolori alla schiena. In questo caso però ad inquietare ancora di più e a destare preoccupazione il fatto che nel corso dell’ultima edizione del Festival del Cinema di Cannes, il 19 maggio 2019, durante la consegna della Palma D’Oro alla Carriera, un omaggio alla sua brillante attività d’attore soprattutto, Alain Delon era apparso sottotono. «Ho pensato a questo premio come alla fine della mia carriera, alla fine della mia vita, un omaggio postumo!», aveva detto l’attore con un filo di voce, visibilmente commosso. Parole a cui erano seguiti applausi scroscianti, «No, no» del pubblico e ripetuti incoraggiamenti «Alain Alain». Perché uno come lui è irripetibile, una leggenda del nostro cinema.
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