in

Alberto Angela, 7 cose che (forse) non sapete sul papà di “Meraviglie-la penisola dei tesori”

Alberto Angela, divulgatore scientifico, scrittore, paleontologo, giornalista e chi più ne ha ne metta. Senza dubbio uno dei volti della televisione più amati, un’icona per gli uomini e le donne, una garanzia per la Rete Ammiraglia. Il ritorno del programma Meraviglie – La penisola dei tesori si è confermato uno straordinario successo su Raiuno con oltre 4,5 milioni di telespettatori e stasera ci si aspetta di fare numeri ancora più alti. Per tante è il principe azzurro, la vera meraviglia. Classe 1962, capelli ribelli, sorriso che incanta, fisico prestante, a cui vanno aggiunti il fascino, il carisma, la voce calda… insomma Alberto Angela è il ricercatore che tutte avremmo voluto incontrare. Educato, garbato, mette d’accordo proprio tutti. Ma sapete davvero ogni cosa di lui? Ecco 7 curiosità sul noto divulgatore scientifico che non potete assolutamente lasciarvi sfuggire e di cui (forse) non eravate a conoscenza.

Alberto Angela non è nato in Italia, ma…

La prima curiosità riguarda il luogo di nascita. Alberto Angela, figlio del famoso Piero Angela e di Margherita Pastore è nato a Parigi, in Francia, l’8 aprile del 1962, non in Italia, come tanti erroneamente pensano. All’epoca il padre, era corrispondente Rai all’estero. È alto 180 cm e pesa 80 kg, queste le misure dell’uomo più desiderato del Belpaese. Dal 1993 è sposato con Monica, dalla quale ha avuto tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro. La vita privata di questi ultimi, come quella della mamma, è sempre rimasta lontana dai riflettori, tuttavia la scorsa estate una foto in rete di Edoardo Angela, classe 1999, ha attirato l’attenzione del gentil sesso, che ne ha ammirato gli occhi tra l’azzurro e il verde, la chioma spettinata e l’incredibile somiglianza con il padre.

Alberto Angela è stato bocciato in quinta elementare

Non l’avreste mai detto, eh? Eppure è così. Alberto è stato bocciato in quinta elementare. A raccontare l’episodio il padre Piero Angela al programma Carta Bianca: «Se uno non fa bene deve essere punito. Ad Alberto la bocciatura è bruciata molto, ma gli ha innescato una spirale virtuosa!». Niente di più vero, tant’è che la carriera accademica e professionale è poi andata alla grande: si è diplomato in una scuola francese, poi si è laureato in Scienze Naturali all’Università “La Sapienza” di Roma con 110 e Lode, ottenendo pure un premio per la tesi, in seguito pubblicata. Ha infine frequentato diversi corsi di specializzazione presso alcune delle più prestigiose Università americane, come Harvard, la Columbia University, UCLA, approfondendo la paleontologia e la paleoantropologia. 

Alberto Angela e gli hobby particolari: dalla collezione di sabbia alla passione per la piscina

Come riportato da Vanity Fair, Alberto Angela ha tutta una serie di hobby particolari. Un esempio? La passione per la sabbia, che colleziona. «Ho iniziato anni fa, quando partivo per le mie spedizioni da paleontologo!». Riempivo con la sabbia i rullini fotografici poi, tornato in Italia, travasavo il materiale nelle boccette di vetro!». Oggi ne ha più di una ventina: «Dai colori riesco sempre a identificare il deserto di provenienza». Cos’altro ama fare oltre studiare? Beh, il nuoto. Alberto Angela ama iniziare la giornata con tue tazze di espresso da consumare in famiglia, a cui seguono 60 vasche in piscina. Un modo per scaricare la tensione prima di andare a lavorare.

L’esordio in tv: altro che figlio di…

La passione per gli scavi è innata, col tempo ne è arrivata un’altra. Alberto Angela ha coltivato anche la professione di divulgatore scientifico in tv, riscuotendo un inaspettato successo. Il suo segreto? «Se vuoi fare divulgazione, su un qualsiasi argomento devi fare le stesse domande che farebbe chiunque: il tuo barista, il notaio. E a quelle devi rispondere, entrando nel cuore delle persone attraverso la mente!», ha affermato lui in un’intervista ed è diciamo qualcosa che gli riesce alla grande. Il suo esordio in televisione è avvenuto nel 1990, con Albatros, un programma in dodici puntate per la Rtsi, la Televisione della Svizzera Italiana, riproposto poi in Italia da TeleMontecarlo. Il debutto in Rai invece nel 1993 con il programma Il pianeta dei dinosauri, condotto assieme al padre. Da allora solo successi, come Superquark, Viaggio nel cosmo, Passaggio a Nord Ovest e Ulisse il piacere della scoperta. Senza contare il più recente Meraviglie, la penisola dei tesori. 

Alberto Angela ha rischiato la vita più di una volta

Beh, un Indiana Jones moderno, audace. Nel 2002 Alberto Angela e la sua troupe alle prese con la registrazione di una puntata di Ulisse sono stati rapiti in Niger. «Avevo un mitra puntato addosso, stavo per essere ucciso», ha confessato il noto divulgatore scientifico, che ha definito quell’episodio il più brutto della sua vita. Non il solo però: in un’intervista a Il Fatto Quotidiano questi ha raccontato anche di aver viaggiato con un cannibale in Africa. Alla fine tutto è finito bene, addirittura i due hanno stretto amicizia.

Una famiglia di divulgatori scientifici

Forse non tutti sanno che a inaugurare la tradizione dei divulgatori scientifici in famiglia non è stato suo padre Piero, ma addirittura il nonno Carlo, nato nel 1875, neuropsichiatra che nel 1945 a Torino parlava appunto della sua materia alla radio. Tra l’altro a lui è dedicata una via vicino a Saxa Rubra, la sede della Rai, un omaggio legato al fatto che questi durante la Seconda Guerra Mondiale ha messo in salvo parecchi ebrei, non preoccupandosi di sacrificare la sua stessa vita.

Alberto Angela su Rai3

Un asteroide chiamato Angela

Ad Alberto Angela, incredibile, ma vero, sono stati dedicati una rara specie marina, una sorta di piccolo mollusco (il Prunum albertoangelai che vive nei mari della Colombia), come pure un asteroide (80652 Albertoangela). Che dire? Come lui nessuno.

leggi anche l’articolo —> Alberto Angela, sex symbol italiano e «superdotato» divulgatore scientifico (foto esclusive)

 

Seguici sul nostro canale Telegram

Pierfrancesco Favino, l’impressionante somiglianza con Bettino Craxi sul set di “Hammamet”

Imane Fadil, avvelenata o morte naturale? Entrambe le piste restano aperte, infuriano le polemiche sul caso