Campione d’ascolti, icona pop, molto più che un divulgatore scientifico. Alberto Angela, classe 1962, è l’idolo delle più giovani, anzi piace un po’ a tutte (zie, mamme e persino nonne). Educato e garbato, affascinante e pieno di carisma. Alberto Angela con i suoi ricci ribelli e voce calda ha fatto breccia nel cuore delle telespettatrici, che non perdono una sola puntata di Ulisse-Il piacere della scoperta, in onda su Raiuno il sabato sera. Esperto paleontologo, Alberto Angela parla correntemente italiano, inglese, francese e swahili. Ama la tradizione: se vi capitasse a pranzo, meglio evitare la nouvelle cousine. Va matto per il tiramisù e ama iniziare la giornata con tue tazze di espresso, da consumare in famiglia, che è per lui la cosa più importante. Il noto conduttore è sposato dal 1993 con Monica, dalla quale ha avuto tre figli: Riccardo, Edoardo e Alessandro.
Alberto Angela, prova costume superata “con riserva”: la pancetta non mai stata così è sexy
“La riservatezza è uno dei capisaldi della vita coniugale” si legge sul settimanale “Gente”, che ha dedicato nell’ultimo numero un servizio incentrato su Alberto Angela (come pure la copertina). Un articolo, firmato da Francesco Vicario, che mette insieme scatti privati del noto divulgatore scientifico. Ne viene fuori un ritratto inedito del 57enne, la cui timidezza è pari forse solo alla sua bravura: nelle foto esclusive si vede, infatti, Alberto Angela a Fregene con la moglie Monica. Dapprima i due sono ritratti teneramente abbracciati, poi intenti a chiacchierare seduti su un divanetto (o meglio lui parla, lei ascolta), infine a passeggio sul lungomare. E proprio in quest’ultimo scatto si vede il conduttore di Raiuno con indosso un boxer dalla fantasia “discutibile”. Salta all’occhio poi la “pancetta”, che tuttavia non toglie nulla al fascino del divulgatore scientifico, che negli anni è diventato un “vero showman”. A scommettere in primis su di lui Andrea Melodia, storico dirigente Rai: «Quando tornai in Rai proposi a Piero il nome di Alberto con non poche difficoltà. Il padre non voleva in alcun modo prestare il fianco ad accuse di nepotismo. E poi in Rai i rapporti di parentela tra dipendenti erano visti di cattivo occhio. Ma io mi imposi. Alberto era, è, un ragazzo di talento, di poche parole, deciso. Forse non sarà un compagnone, perché è consapevole del suo ruolo: comunicare ciò che sa. È una grande risorsa!».
Il rapimento in Kenya: «Un’esperienza del genere ti aiuta a riflettere sul valore della vita»
Ma torniamo alla storia d’amore con la moglie, che dura da oltre vent’anni. Tra le prove più dure che la coppia ha dovuto affrontare certamente il rapimento di lui in Kenya. Il nostro Indiana Jones moderno, durante una trasferta nel 2002 per il programma Ulisse è stato aggredito assieme alla sua troupe composta da sei operatori. «Si è materializzato un veicolo velocissimo da cui sono scesi tre individui con turbante, occhiali da sole e kalashnikov. Sono state 15 ore di terrore allo stato puro: sotto tiro, calci nel costato, pugni alla tempia, schiaffi a mano aperta per sfondarti i timpani, interrogatori uno alla volta con urla e violenze psicologiche. Non capivamo cosa volessero. Prima ci chiedevano hashish, poi alcol, soldi, se fossimo spie. Giocavano con noi terrorizzandoci!», ha raccontato Alberto Angela, che ha poi spiegato: «Ad un certo punto ci avevano messo in fila come per fucilarci!». Poi il miracolo: la scelta improvvisa di liberarli. In quell’occasione però Alberto Angela è stata derubato della fede nuziale: «Un’esperienza del genere ti aiuta a riflettere sul valore della vita e ad amarla di più!».