Ospite del programma Verissimo, Alessio Boni, classe 1966, ha presentato al pubblico il nuovo spettacolo che lo vede impegnato al teatro, un adattamento del classico di Cervantes Don Chisciotte, e ha parlato anche della sua vita privata e pubblica. L’attore molto amato si è raccontato a 360°: dagli esordi nel mondo del cinema e della tv alla giovinezza passata a viaggiare e a cimentarsi nei più disparati mestieri, dal desiderio di paternità allo scandalo molestie di cui si sta parlando tanto negli ultimi mesi.
«Facevo il piastrellista ed è normale così, non mi autocommisero, non puoi scegliere dove nasci!»
Alessio Boni ha ereditato dai genitori lo spirito di sacrificio e il desiderio di mettersi in gioco con umiltà. Nato artisticamente dal nulla, proprio perché la sua famiglia non aveva mai avuto a che fare con la tv il 52enne ha raccontato: «Facevo il piastrellista ed è normale così, non mi autocommisero, non puoi scegliere dove nasci e a seconda di cosa facciano i tuoi genitori vieni indirizzato. Tutti erano piastrellisti e io facevo quello. Poi parti così e ti rendi conto che non ti piace, è un mestiere che ti ammazza fisicamente. Non mi piaceva dove stavo e a 19 anni sono andato via, poi è andata come è andata. Però è per dire che non vengo da una famiglia in cui c’era qualcuno che faceva questo mestiere, la mia è una famiglia proletaria e quindi questo riscontro mi emoziona ogni volta». Quell’attività lo ha fatto crescere, perché nella vita tutto alla fine serve: «Ho sempre pensato a ogni piccola piastrella anche nel mio lavoro, non a tutto il pavimento, ma ad ogni singolo pezzo, uno per volta!». E di esperienze ne ha collezionate su parecchie, dopo aver lasciato il paese di origine, Sarnico: «Io allora mi sentivo ignorante e ho fatto la ragioneria, che era l’unica scuola che potevo frequentare. Ma non mi piaceva, come fare il piastrellista, profitti e perdite mi interessano poco. E allora ho fatto domanda per andarmene nei carabinieri, guardia di finanza, polizia. Sono diventato poliziotto e l’ho fatto per quindici mesi. Ma anche quella è stata un’esperienza bestiale, però impari le regole. Mi è servito per fare 12 milioni che presi per andare negli Stati Uniti, dove sto sei mesi e alla fine non ho più una lira, metto inserzioni ovunque, faccio il babysitter, il pizzaiolo!».
«Un produttore mi ha fatto capire che voleva altro, mi ha fatto un’avance!»
La passione per la recitazione l’ha scoperta per caso, grazie ad un amico: «Sono diventato attore per caso. Passo da Roma dopo aver fatto anche l’animatore e di ritorno da una stagione verso Sarnico, mi fermo lì da un amico che mi porta al Sistina a vedere uno spettacolo teatrale, “La Gatta Cenerentola” di Roberto De Simone, la prima versione con Barra e Danieli. Mi piaceva già nei villaggi, pur essendo leggero, mi piacevano le prove, che odiavano tutti. Dopo grandi sacrifici mi prendono in Accademia e poi comincia tutto!». Una carriera costruita piano piano senza mai scendere a compromessi, come ha raccontato lo stesso Alessio Boni, che ha ricordato un episodio in particolare risalente a quando aveva poco più che 20 anni: «Un produttore, che tra l’altro mi aveva anche presentato la moglie e i figli, mi ha fatto capire che voleva altro, mi ha fatto un’avance. Basta scegliere nella vita, avrei potuto scegliere di restare e dissi no. Gli ho detto che non ce la facevo e sono andato via». Alessio Boni ha voluto chiarire che il suo non era stato un gesto omofobo: «Per me in certe cose deve esserci amore, va benissimo con chiunque sia, con uomini, donne, ma deve esserci amore, non avrei mai ceduto a fare qualcosa del genere per lavoro». L’amore prima di tutto e ora l’attore è soddisfatto, contento di avere accanto una compagna, con la quale vorrebbe coronare un suo sogno: «Ho 50 anni e da qualche tempo accarezzo l’idea di poter diventare papà, onestamente sarei felice di esserlo».
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