Dopo il discorso di Silvio Berlusconi al Teatro Capranica, Angelino Alfano interviene tessendo le lodi dell’ex- premier: quasi un’orazione la sua, piena di elogi forse un po’ troppo forzati. Il segretario del Pdl esordisce affermando che “il partito o è con Silvio Berlusconi o semplicemente non è”. Probabilmente ha ragione se con questo Alfano intendeva dire che senza il Cavaliere non sarebbe mai stato segretario del partito.
Infatti Alfano continua affermando che l’ex presidente del Consiglio ha dato la possibilità a molti giovani intorno ai 35 anni di entrare in politica e gli ha dato fiducia, facendoli diventare ministri. L’apice viene raggiunto quando il segretario dice che Berlusconi ha avuto la forza di scommettere sui giovani e nei suoi confronti. Definisce Berlusconi un uomo forte che ha affrontato tanti dolori e tante avventure, ma ha saputo tenere unito il partito, avendo come fine ultimo sempre il bene di tutti. Il tutto viene “incorniciato” con la frase: “Silvio merita almeno tre premi Oscar”.
Silvio Berlusconi ha usato parole forti nel suo discorso, che si potrebbe quasi assimilare a quello di un condottiero romano prima della battaglia: sprona i suoi soldati, li spinge a dare il meglio, saluta i feriti rimasti a casa e promette che il bottino di guerra sarà diviso anche con loro. Difatti l’ex premier dapprima loda il partito, scommette sulla sua vittoria e sottolinea la strabiliante ripresa che ha fatto negli ultimi mesi, poi si rivolge anche a coloro che non hanno potuto far parte del partito e li ringrazia e rassicura che tutto il Pdl gli sarà accanto e non saranno mai esclusi dalla battaglia politica e di vita.
Insomma, la schiera di soldati del Pdl non sembra dover fare altro che indossare l’armatura e combattere, senza discostarsi dalle direttive del comandante Silvio, come lo ha definito lo stesso Alfano: “Il comandante è tornato, tutti ai posti di combattimento”.