Gli Stati Uniti, patria del fast-food, mettono al bando le patatine fritte in quanto ‘colpevoli’ di aumentare il rischio di ammalarsi di cancro. Dovendo far fronte all’allarme obesità ormai dilagante, figlia di cattive abitudini alimentari, hanno ora un motivo in più per alimentare l’ansia salutista.
La Food and drug administration (Fda), già impegnata nella lotta ai grassi transgenici presenti nei cibi americani, ora se la prende con il micidiale acrilamide, la sostanza chimica che si forma nella cottura ad alte temperature degli alimenti, e in particolare è presente in concentrazioni preoccupanti nelle patatine fritte. Di qui l’allarme: si tratta di una sostanza che causa un notevole aumento del rischio di cancro negli animali e, secondo gli scienziati, si ha motivo di ritenerla nociva anche per la salute umana.
L’Agenzia per il controllo dei farmaci e del cibo sollecita il pubblico a prendere misure pratiche per diminuire il consumo di acrilamide. Lauren Robin, esperta chimica della Fda spiega che “Acrilamide si forma in particolare in certi cibi vegetali durante la cottura tramite fritture o al forno. Gli alimenti che ne contengono di più sono le patate, ma anche i pani, i crackers, i cereali e il caffè”. E dà preziosi consigli per diminuire il consumo della sostanza incriminata: “Bollire o cuocere le verdure al vapore non crea acrilamide, ad esempio. Evitare di mangiare le parti più annerite ad esempio delle fette di toast, non mettere le patate in frigo, seguire una dieta con cibi freschi e meno preparati.”