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Amanda Knox e Lorena Bobbit insieme al Festival del crimine: «Abbiamo rivendicato le nostre storie»

Sorridenti e abbracciate: così sono apparse Amanda Knox e Lorena Bobbit al Festival del crimine di Washington da dove hanno pubblicato le foto insieme sui rispettivi profili social. Accusata dell’omicidio di Meredith Kercher la Knox, protagonista di un caso di cronaca mondiale la Bobbit per aver evirato il marito; le due donne si sono mostrate pubblicamente insieme. Ad unirle pare esserci la rabbia nei confronti dei media che avrebbero – secondo il loro punto di vista – sfruttato le vicende personali di ognuna per attirare l’attenzione. «Il nostro trauma usato per fare soldi», hanno affermato dichiarandosi vittime.

Amanda Knox e Lorena Bobbit: «Abbiamo molte cose in comune»

In carcere a Perugia per il presunto omicidio di Meredith Kercher, la biondina di Seattle è stata poi assolta; Lorena Bobbit, invece, – oggi su Instagram come Lorena Gallo dopo aver riacquisito il suo nome da nubile – ha pagato i propri debiti con la giustizia dopo aver tagliato gli organi genitali a John Wayne Bobbit, il marito che abusava di lei. Anche allora – come nel più recente caso della Knox – l’attenzione mediatica seguì con interesse la vicenda e i due processi che ne seguirono. «Io e Lorena – ha dichiarato Amanda in un’intervista a Fox 5abbiamo molte cose in comune. La nostra partecipazione al Festival del crimine è stata un momento storico per le donne offese e umiliate».

«Grazie anche ai documentari, abbiamo sostanzialmente rivendicato le nostre storie»

«La gente – hanno affermato concordi la Knox e la Bobbitsi aspetta che persone come noi striscino sotto una roccia per la vergogna. Stiamo dimostrando che non siamo i personaggi che pensavate». «Siamo esseri umani… – ha confermato la 49enne Lorena Gallo – Grazie anche ai documentari, abbiamo sostanzialmente rivendicato le nostre storie. Ora le persone conoscono la verità su ciò che è accaduto. È molto importante per noi trasmettere il messaggio giusto. Siamo degli esseri umani proprio come voi, proprio come la gente seduta davanti alla televisione. Siamo donne e ci supportiamo l’un l’altra».

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