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Amanda Lear compie 80 anni: «Ecco perché ho detto che ero un uomo…»

Quando si parla di Amanda Lear certezze non ce ne sono. Nemmeno sulla sua data di nascita, anche se Wikipedia segna 18 novembre del 1939. La cantante, attrice, ex modella, scrittrice, pittrice, doppiatrice e presentatrice televisiva francese naturalizzata britannica, che si è sempre distinta per una certa androginia (tratto che affascinò prepotentemente l’artista surrealista Salvador Dalì), compie oggi 80 anni. O meglio dovrebbe. Per molti significativi dubbi ci sono ancora pure circa la sua reale identità sessuale. Quel che è sicuro è che la bionda artista ha vissuto un’esistenza fatta di eccessi, libera da ogni convinzione sociale. Una vita la sua costellata di successi e di grandi amori: da David Bowie ad Alain-Philippe, senza contare poi i tanti toy boys. 

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Amanda Lear compie 80 anni: «Ecco perché ho detto che ero un uomo…»

Ospite a Domenica In lo scorso anno Amanda Lear è tornata a parlare del mito della sua ambiguità sensuale, svelandone la ragione: «Ho fatto tutto io. Non sapevo cantare e mi serviva pubblicità. Con la mia voce particolare si poteva credere che fossi un uomo e ci ho giocato. Ha funzionato», ha dichiarato la showgirl, che ha ammesso di averlo fatto per il timore di essere dimenticata dal grande pubblico. Ma come è nata tutta questa querelle? Grossomodo verso la fine degli anni Settanta, quando si sono fatte sempre più insistenti le voci secondo cui Amanda Lear era un uomo, prima di diventare un’indossatrice di successo. Per alcuni prima di raggiungere la fama si sarebbe chiamata Alain René Tap, nato nel 1939, il cui cambio di sesso a Casablanca risaliva a due operazioni effettuate dal celebre chirurgo dottor Burou, lo stesso che operò Coccinelle e April Ashley. Sempre secondo questi rumors fino al 1966 la Lear avrebbe assunto il nome d’arte di Peki D’Oslo, ballando nella celebre compagnia di spogliarelli e burlesque en-travesti al Carousel di Parigi, diretta dalla transessuale francese Coccinelle.

L’ambiguità sessuale e la storia con Salvador Dalì

Sotto questo nome si sarebbe esibita in Germania, Italia e Spagna. Stando alla biografa Meredith Etherington-Smith proprio durante una sua esibizione sadomaso in un night-club di Barcellona avrebbe conosciuto Salvador Dalì, con cui avrebbe vissuto una relazione platonica. «Dali era innamorato di me, ma era impotente! Era innamorato non solo perché ero carina, c’erano molte modelle intorno a lui, ha trovato qualcos’altro in me, e non voleva un trio con la donna e l’amante, voleva che la mia presenza fosse ufficiale: “Quindi voglio sposarti,” disse, ma era già sposato con Gala e anche lui l’amava!», ha detto a Closer in occasione dell’uscita del suo ultimo libro Délires. 

«Non è una donna vera», voci su voci negli anni Settanta

«L’ambiguità? È quando la gente normale non riesce a capire bene cosa sei, chi sei. Io ho sempre dato l’immagine di una donna aggressiva, un po’ maschile nell’atteggiamento. E la gente pensava: “una donna non si comporta così. Non è una donna vera”», ha dichiarato in un’altra intervista la stessa Amanda Lear, famosa soprattutto per hit indimenticabili come Tomorrow. La nube di polemiche sul suo essere “un uomo”, sul finire degli anni 70, è stata spazzata via dal celebre numero di Playboy italiano, uscito nel 1978, parimenti da un analogo servizio apparso su Playmen del 1983, in cui l’indossatrice aveva scelto di posare senza veli. Foto che fecero non poco scalpore.

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