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Antonio Megalizzi è in coma: la drammatica testimonianza delle colleghe con lui al momento dell’attentato

13/12/2018 09:57 - Aggiornamento 13/12/2018 22:13

Antonio Megalizzi è in coma, la sue condizioni sono disperate perché il proiettile – ancora conficcato nella sua nuca – non è estraibile. Non è operabile e la sua vita è appesa a un filo. Così, mentre in Europa è in corso la caccia al terrorista artefice dell’attentato di due giorni fa a Strasburgo, costato la vita a tre persone e nel quale dodici sono rimaste gravemente ferite, la famiglia del giornalista italiano spera in un miracolo. Cherif Chekatt, cittadino francese di origine magrebina, ha 28 anni e potrebbe trovarsi in Germania. Alle spalle una sequela di reati e 27 condanne per rapina e tentato omicidio. Ha agito indisturbato nonostante fosse segnalato con la “S” (radicalizzazione) e quindi già noto all’Intelligence.

Antonio Megalizzi è in coma, ha un proiettile conficcato nella nuca

Il nostro connazionale si trovava a Strasburgo per lavoro. Il giovane giornalista radiofonico lavora per ‘Europhonica’, emittente che fa parte del network delle radio universitarie. Come riferisce all’Adnkronos il padre della sua fidanzataLe ultime notizie non sono buone, Antonio è in coma I medici avevano detto di volerlo operare ma, per ora, non si è potuto procedere a causa della posizione del proiettile. Inizialmente la situazione sembrava molto più semplice. Non abbiamo avuto da subito la percezione della gravità della situazione. Questo viaggio doveva essere per lui una bella esperienza professionale, di arricchimento. E invece è capitato nel posto sbagliato nel momento sbagliato”.

L’attentatore di Strasburgo

La testimonianza shock delle amiche che erano con lui

“Ce lo siamo trovato di fronte. Quell’uomo si è fermato, si è appoggiato al muro e ha preso la mira puntandoci la pistola alla testa. Era freddo, lucido”, queste le parole riportate da Adnkronos da due colleghe che si trovavano insieme ad Antonio al momento dell’attentato. Si tratta di Caterina Moser e Clara Stevanato, vive per miracolo. Hanno raccontato di essersi trovate di fronte il terrorista all’improvviso. L’uomo gli puntava la pistola ma sono riuscite a scappare, un colpo ha raggiunto Antonio. Le due giovani, ancora sotto shock e terrorizzate, si sono rifugiate ieri al Parlamento europeo per cercare un po’ di conforto e sono state accolte dagli eurodeputati italiani.