Si sveglia e trova un serpente di due metri in fondo al letto. Sembra una fake news, invece è successo davvero a Monte San Savino, un paese non molto distante da Arezzo. Una brutta avventura quella capitata ad un’anziana che da sempre vive lì in casa da sola, a pochi passi dal centro. Da un paio di giorni la signora sentiva muoversi qualcosa in camera, prima nell’armadio poi nel ripostiglio della biancheria. Uno strano fruscio che l’anziana aveva attribuito ad un topo o ad una lucertola tutt’al più. Aveva passato i pomeriggi a rovistare, poi si era convinta che si trattasse di quei rumori di assestamento tipici dei mobili quando sono piegati dal peso degli indumenti e della biancheria.
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L’altra notte, nel dormiveglia, quei fruscii si sono fatti più vicini. La signora ha raccontato di averli sentiti ai piedi del letto. Si è alzata di scatto ed è rimasta sconvolta: «Ho visto un qualcosa lungo più due metri che, in fondo al letto, lungo la struttura in legno, sembrava, all’apparenza una gomma per annaffiare i fiori, di un colore tra il verde e il giallo. Mi sono avvicinata e ho notato che si trattava di un serpente che si muoveva. Ho avuto paura, non sapevo proprio cosa fare», ha raccontato l’anziana, che pur essendo disgustata e allarmata, non ha voluto incomodare nessuno. Così con molta calma ha aspettato le prime luci del giorno: «Ho chiamato mio nipote, è cacciatore e anche un intenditore di serpenti. Mi ha tranquillizzato, non era un serpente velenoso, ma anzi di quelli che difficilmente attaccano e se anche mordono non portano gravi conseguenze. Probabilmente il rettile aveva trovato rifugio in qualche anfratto o nelle fognature ed è entrato in casa, al caldo. Mio nipote l’ha preso con un ramo e lo ha portato da un veterinario».
In clinica le parole del nipote sono state confermate: si tratta di un colubro biacco, un serpente non velenoso, che si nutre di roditori e lucertole, abbastanza comune nei giardini e nei campi. Appartiene alla stessa famiglia della vipera ma con quest’ultima non ha nulla in comune. Insomma, una storia al lieto fine per la signora toscana.