Franco Caputo, 56 anni, era di stanza alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, più precisamente all’ufficio tecnico-logistico-gestionali. Cosimo Campagna, 57, lavorava invece alla Camera dei Deputati. Entrambi agenti di Polizia, entrambi sono stati arrestati con l’accusa di aver passato segreti d’ufficio alle cosche mafiose.
In particolare, Caputo avrebbe comunicato a persone indagate legate al clan dei Casalesi alcune informazioni relative alle intercettazioni che li riguardavano. Inoltre, avrebbe parlato con politici, imprenditori e dirigenti, rivelando dati carpiti in altri uffici della Presidenza del Consiglio. Campagna, invece, avrebbe avuto accesso illecito ad alcune banche dati, al fine di controllare i precedenti penali di un soggetto non ancora identificato.
Le due “gole profonde” sono ora agli arresti domiciliari e la loro posizione è al vaglio degli inquirenti. Qualcuno ha paventato l’ipotesi che possano essere collegati al caso Scajola, indagato per gli appalti truccati all’Expo. E’ risaputo che l’ex ministro si serviva di una talpa all’interno dei palazzi di Governo. L’indagine che ha smascherato Caputo e Campagna è legata all’infiltrazione della ‘ndrangheta in Toscana e, oltre ai due poliziotti, nella giornata di oggi sono state bloccate altre 16 persone.