I numerosi attentati terroristici avvenuti negli ultimi quattordici anni hanno lasciato una scia di orrore lungo tutti i confini dell’Europa: dall’attacco di Madrid del 2004 a quello di Strasburgo di poche decine di giorni fa. La lista sembra interminabile: ecco l’elenco delle stragi del nostro secolo.
11 marzo 2004, Madrid (Spagna): uno degli attacchi terroristici più cruenti d’Europa. Su quattro treni diversi, 10 esplosioni causarono la morte di 192 persone e oltre 2000 feriti nelle stazioni metro di Atocha, El Pozo e Santa Eugenia. In seguito alle indagini e ad un lungo processo tra i 29 imputati un solo condannato per l’esecuzione materiale. Al Qaeda ha rivendicato l’attacco.
7 luglio 2005, Londra (Regno Unito): 4 terroristi kamikaze legati ad Al Qaida si fanno esplodere a bordo di tre treni delle stazioni metropolitane britanniche di Circle e Piccadilly e di un autobus che, partito da Marble Arch, si trovava a Tavistock Square. Nell’attacco perdono la vita 52 pendolari e restano ferite 700 persone.
11-19 marzo 2012, Tolosa e Montauban (Francia): a colpire è ancora una volta Al Qaeda per il tramite del terrorista franco-algerino Mohamed Merah. Muoiono 7 persone, tra cui 3 militari e 3 bambini. Restano ferite 6 persone. Merah colpisce a più riprese: prima, ma non contemporaneamente, i tre militari e infine colpisce una scuola ebraica. Viene ucciso dalle teste di cuoio francesi del Raid in un blitz nel suo appartamento.
22 maggio 2013, Londra (Regno Unito): due estremisti di Al Qaeda uccidono a colpi di machete un soldato di 24 anni reduce della guerra in Afghanistan e residente nella capitale britannica.
24 maggio 2014, Bruxelles (Belgio): l’attacco avveniva alla vigilia delle elezioni europee e legislative belghe all’interno del Museo ebraico di Bruxelles. Il bilancio delle vittime è di 4 persone: una volontaria francese, una coppia di turisti israeliani morti sul colpo e un 25enne belga, addetto all’accoglienza nel museo. Il killer Mehdi Nemmouche, un 32enne francese di origini algerine legato all’Isis che irrompeva nel museo armato di kalashnikov.
7 gennaio 2015, Parigi (Francia): il bilancio finale dell’attacco è di 17 morti e 22 feriti. L’attentato è di matrice islamica e viene perpetrato da due uomini armati, i fratelli Kouachi, francesi di orgine algerina che colpiscono la sede della redazione del giornale satirico parigino ‘Charlie Hebdo’ durante una riunione. Perdono la vita 12 giornalisti tra cui il direttore del giornale e 4 celebri vignettisti; il numero dei feriti è analogo. Il giorno dopo una poliziotta viene freddata da Amédy Coulibaly, attentatore di origine maliana che dopo l’assassinio della donna prende in ostaggio alcune persone costringendole dentro un supermercato kosher. 4 di loro moriranno prima dell’intervento delle Forze dell’Ordine.
14 febbraio 2015, Copenhagen (Danimarca): vengono esplosi almeno trenta colpi contro le vetrate di un caffè nel cuore di Copenaghen. L’attentatore, un 22enne palestinese-giordano, nato in Danimarca e simpatizzante dell’Isis, colpisce in più riprese il cuore della città, e rimane ucciso nel corso di una sparatoria con la Polizia danese, all’alba, nei pressi della stazione di Norrebro. Il bilancio delle vittime è di 2 morti e 5 feriti, tra cui un giovane della comunità ebraica che festeggia una bar mitzvah, nei pressi della Sinagoga grande nel centro della capitale.
13 novembre 2015, Parigi (Francia): un attacco disastroso colpisce la città di Parigi, all’interno della sala concerti del locale Bataclan perdono la vita 130 persone (tra cui la nostra connazionale, Valeria Solesin). Gli attentati vengono rivendicati dallo Stato Islamico e perpetrati per mano di una cellula belgo-francese dell’organizzazione. Gli attacchi sono multipli e tutti ravvicinati: ad essere colpiti sono alcuni locali del X e XI arrondissement parigino e lo Stade de France. in attentati multipli in contemporanea, presso la sala concerti Bataclan, in diversi bar e ristoranti . Cinque persone vengono arrestate, altri due restano uccise tra cui Abdelhamid Abaaoud, il presunto organizzatore. Cinque giorni dopo gli attacchi, 18 marzo 2017, un blitz della polizia belga permette l’arresto di Salah Abdeslam, unico sopravvissuto della cellula di Parigi, presunto coordinatore sia degli attacchi alla capitale francese sia di quelli di Bruxelles.
22 marzo 2016, Bruxelles (Belgio): ad essere preso d’assalto è l’aeroporto Zavetem e la stazione metropolitana di Maelbeek. Il bilancio è ancora una volta disastroso: 32 morti (tra cui la belgo-italiana Patricia Rizzo) e 340 feriti a seguito dell’esplosione di tre bombe totali (due a Zavetem e una a Maelbeek). L’Isis rivendica ancora una volta l’attacco; ad agire è una cellula collegata a quella della strage di Parigi e composta da tre belgi di origine marocchina, tra cui due fratelli, Ibrahim e Khalid El Bakhraoui e da Najim Laachraoui, ‘l’artificiere’ dell’attacco di Parigi. L’8 aprile successivo viene tratto in arresto l’ideatore dell’attacco: Mohamed Abrini (il secondo uomo più ricercato, dopo Salah Abdeslam, per gli attentati di Parigi).
14 luglio 2016, Nizza (Francia): durante i festeggiamenti per la festa nazionale francese la Promenade des Anglais viene preso d’assalto da un camion che viaggiando a velocità incontrollata provoca la morte di 86 persone (tra cui 6 italiani) ferendone altre 434. L’autista, il tunisino residente in Francia Mohamed Lahouaiej Bouhalel, viene bloccato e ucciso dalla polizia. Il 16 luglio l’Isis rivendica l’attentato.
26 luglio 2016, Rouen (Francia): l’aggressione interviene nel bel mezzo della celebrazione della funzione religiosa all’interno della chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray. Due uomini, affiliati allo Stato Islamico che rivendicherà l’attentato, prendono in ostaggio 5 persone. Il sacerdote, Jacques Hamel, 84 anni, morirà sgozzato. Gli attentatori verranno uccisi dalla Polizia.
19 dicembre 2016, Berlino (Germania): un camion impazzito si getta volontariamente sulla folla al mercatino di Natale a Breitscheidplatz, davanti la Kaiser-Wilhelm-Gedächtniskirche, nel quartiere di Charlottenburg. 12 i morti (tra cui l’italiana Fabrizia Di Lorenzo) e 56 i feriti. Il 20 dicembre arriva la rivendicazione dell’Isis.
Inizia il 2017, un anno di stragi senza precedenti per l’Europa.
1 gennaio 2017, Istanbul (Turchia): nella città turca un terrorista armato di kalashnikov assale la celebre discoteca Reina Club sparando all’impazzata con l’arma sui tavoli degli avventori. Il bilancio delle vittime è di 39 persone, 69 i feriti. Il 2 gennaio l’Isis rivendica l’attacco.
22 marzo 2017, Londra (Regno Unito): l’attentatore è Khalid Masood, 52 anni nato in Inghilterra e abitante a Birmingham, si getta sulla folla presente sul ponte di Westminster alla guida di un Suv. Poi, armato di coltello, si dirige verso il Parlamento di Westminster e colpisce a morte un agente. Il killer verrà ucciso dai poliziotti in borghese poco dopo. Il bilancio della strage è di tre morti e 40 feriti, tra i quali anche una donna romana.
7 aprile 2017, Stoccolma (Svezia): il modus operandi è lo stesso già utilizzato negli attentati di Nizza, a Berlino e a Londra. 5 i morti e 15 i feriti. L’attacco avviene in pieno centro cittadino, nella zona commerciale di Drottninggatan, dove richiedente asilo uzbeko simpatizzante dell’Isis, il 39enne Rakhmat Akilov, si getta sulla folla in passeggiata e finisce la corsa schiantandosi su una vetrina di un supermercato. La domanda di asilo del terrorista era stata respinta e l’uomo era ricercato ai fini dell’espulsione.
20 aprile 2017, Parigi (Francia): a pochi giorni dalle elezioni presidenziali, in tarda serata, Karim Cheurfi armato di kalashnikov scende da una vecchia Audi A4 nei pressi di un semaforo e apre il fuoco verso un furgone della polizia. L’attacco è avvenuto sugli Champs-Élysées vicino all’Arco di Trionfo. Un agente muore, altri due restano feriti. L’autore dell’attacco tenta di darsi alla fuga a piedi ma viene ucciso dalle forze dell’ordine. L’Isis rivendica l’attacco poche ore dopo.
L’estate del 2017 la ricordiamo come una delle più sanguinose degli ultimi decenni; gli attacchi terroristici hanno colpito Grand Bretagna. Francia, Spagna e Finlandia, lasciando dietro di sé decine di morti e centinaia di feriti.
22 maggio 2017, Manchester (Gran Bretagna): L’Isis colpisce il futuro dell’Europa: i giovani. L’attacco avviene al termine del concerto della seguitissima artista americana Ariana Grande, quando viene fatta esplodere una bomba all’interno della sala concerti Manchester Arena. 22 le vittime che hanno perso la vita nell’attacco e e 120 i feriti, soprattutto bambini e ragazzi.
3 giugno 2017, Londra (Gran Bretagna): un attacco prolungato, iniziato a London Bridge e concluso a Borough Market viene perpetrato intorno alle 22 locali, da tre uomini a bordo di un furgoncino. Gli attentatori identificati in Khuram Butt, 27 anni, cittadino britannico di origine pachistana, Rachid Redouane, marocchino-libico e il 22enne italo-marocchino Youssef Zaghba investono alcuni pedoni sul marciapiede per poi schiantarsi contro il pub Barrowboy and Banker. I tre uomini, armati di coltelli, proseguono quindi a piedi verso Borough Market accoltellando i passanti. I tre vengono freddati dalla polizia. In totale si contano 8 morti, mentre i feriti sono 48. L’Isis ha rivendicato l’attentato tramite la sua agenzia di stampa, Amaq.
19 giugno 2017, Londra (Gran Bretagna): poco dopo la mezzanotte un furgone piomba su un gruppo di fedeli musulmani a Finsbury Park a nord di Londra, vicino a una moschea dalla quale escono le persone radunate per le preghiere del Ramadan. Una vittima e almeno 10 feriti, tutti di fede islamica. Nella zona, Seven Sisters Road, ci sono almeno quattro moschee. L’attentatore, Darren Osborne, viene arrestato. Originario del Galles, dove viveva con la moglie e quattro figli in un sobborgo di Cardiff, era animato da odio per i musulmani.
17 agosto, Barcellona e Cambrils (Spagna): nel pomeriggio Younes Abouyaaqoub, alla guida di un camioncino prende d’assalto La Rambla attraversandola a tutta velocità per circa 550 metri investendo i pedoni fino a interrompere la corsa di fronte presso il mosaico di Joan Miró. 15 i morti e un centinaio i feriti, tra le vittime anche 3 italiani, i giovani Luca Russo e Bruno Gulotta, e l’80enne Carmen Lopardo. Abouyaaqoub viene ucciso dalla Polizia poche ore dopo.
18 agosto 2017, Cambrils (Spagna): poche ore dopo l’attentato di Barcellona, verso la mezzanotte un’Audi A3 si schianta contro i pedoni sul lungomare di Cambrils. Anche i responsabili dell’attacco di Cambrils vengono freddati dalle Forze dell’Ordine.
18 agosto 2017, Turku (Finlandia): un giovane marocchino, 18enne, colpisce all’impazzata i passanti nella zona del mercato centrale della città finlandese. Il bilancio delle vittime si chiude a 2 morti e 8 feriti (tra i quali una connazionale). La polizia riesce a fermarlo sparandogli alle gambe, e nella notte arresta altre 5 responsabili.
23 marzo 2018, Trèbes (Francia): 3 morti e 16 feriti due dei quali gravi. Redouane Lakdim, attentatore marocchino di 25 anni, ha preso in ostaggio alcuni avventori all’interno di un supermercato della cittadina dell’Occitania ed è stato ucciso dopo circa quattro ore dalle teste di cuoio.
12 maggio 2018, Parigi (Francia): a due passi dal teatro dell’Opera, un uomo, gridando “Allah Akbar!” ha accoltellato 5 passanti di una via del centro parigino. L’uomo, 21 anni, tale Khamzat Azimov, uccide un ragazzo di 29 anni e ferisce le restanti 4 persone. Il terrorista è stato ucciso dalla polizia.
29 maggio 2018, Liegi (Belgio): restano uccisi due poliziotti e un passante, neutralizzato attentatore, 31enne belga, tale Benjamin Herman. La sera prima il killer, uscito dal carcere di Marche-en-Famenne per un permesso di reinserimento, avrebbe ucciso anche un amico ex detenuto a colpi di martello. Ancora una volta a rivendicare l’attacco è l’Isis attraverso Amaq.
30 maggio 2018, Schiedam (Olanda), Flensburg (Germania): attacchi continuativi e psicotici denotano uno Stato Islamico sempre più arrancante e disorganizzato. Due terroristi, gridando “Allah Akbar” colpiscono Olanda e Germania. Gli unici due decessi sono stati gli attentatori stessi: a Schiedam, vicino Rotterdam, la polizia uccide il primo, che con un’ascia in mano, dal balcone di casa, invocava Allah. A Flensburg, invece, un uomo ha ferito gravemente due persone con un coltello su un treno Intercity ed è stato poi ucciso dalla polizia tedesca.
14 agosto 2018, Londra (Regno Unito): tre feriti, non gravi, è il bilancio dell’attacco. A perpetrarlo il 29enne britannico di origine sudanese, Salih Khater, che a bordo di una Ford Fiesta ha investito alcuni pedoni e ciclisti prima di schiantarsi contro le barriere di protezione del palazzo del parlamento di Westminster. L’attentatore è noto alla polizia locale delle Midlands, ma non agli 007 dell’MI5. Stando a Neil Basu, vicecomandante di Scotland Yard, la sua è stata “un’azione deliberata”, anzi premeditata: da qui l’accusa di terrorismo.
12 dicembre 2018, Strasburgo (Francia): 5 morti e 11 feriti, sei restano in prognosi riservata. Il bilancio delle vittime dell’attentato al mercatino di Natale di Strasburgo è ancora provvisorio. A perpetrare l’attacco è stato il 29enne radicalizzato Cherif Chekatt, poi ucciso dalla Polizia nel quartiere di Meineau, non lontano dal quartiere di Neudorf. Tra le vittime, anche il giovane giornalista italiano Antonio Megalizzi, di Europhonica.
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