Non si tratta di musicoterapia mediante l’ascolto del famoso compositore Johann Sebastian, ma di un ormai affermato metodo olistico di terapia naturale basato sulle 38 essenze floreali individuate e descritte dal medico britannico Edward Bach (1886-1936), che ne ha paragonate le singole caratteristiche ad altrettante sintomatologie dei comportamenti umani.
Indicate per dominare gli stati d’animo negativi ai quali nessuno di noi è purtroppo immune, queste microdosi di essenze vegetali (liberamente scelte e combinate fra loro in armonia con le nostre tendenze psicologiche) stimolano in coloro che le assumono l’innata capacità, presente in ogni essere umano, di riconoscere se stessi e di comporre i propri contrasti interiori – così da raggiungere il massimo equilibrio attraverso lo sviluppo armonico della personalità.

“Fiori, cespugli e alberi non coltivati di ordine superiore hanno, grazie alla forza delle loro vibrazioni, la capacità di aumentare le nostre, e di aprire i canali di comunicazione col nostro Io Spirituale”: così scriveva Bach nel 1934. Non è possibile dare una spiegazione scientifica completamente soddisfacente del funzionamento di questa terapia con i fiori, che ancor oggi vengono raccolti in zone non contaminate, distillati e conservati in soluzione idroalcolica per la somministrazione orale (che, va detto, è del tutto innocua – oltre ad essere assolutamente compatibile con qualsiasi altra terapia ufficiale eventualmente già in atto).
Attualmente, la terapia con i Fiori di Bach è diffusissima, e numerose sono le erboristerie e le farmacie che si occupano di offrire adeguata consulenza per l’individuazione delle combinazioni floreali più adatte per ogni singolo caso. I fiori non solo ci parlano con la loro consueta gentile bellezza, ma ci aiutano a ristabilire la comunicazione – sfortunatamente spesso interrotta! – tra il corpo e la mente.