Durante la guerra in Irak ci furono abusi e violenze sui prigionieri militari e civili detenuti a Camp Nama, la base segreta americana situata presso l’aeroporto internazionale di Baghdad. A confermare quello che finora era stato riportato solo da una Ong per i diritti umani sono ora alcuni testimoni diretti, militari dell’esercito e dell’aviazione inglesi che si occuparono di alcuni trasferimenti di detenuti.
Ne parla il quotidiano inglese The Guardian, mentre finora la vicenda della base segreta americana era rimasta chiusa nelle carte delle commissioni d’inchiesta del Pentagono, come la famigerata Abu Ghraib
Nella base segreta, secondo il quotidiano britannico, erano detenuti soggetti irakeni sotto stretta osservazione di un’unità speciale anglo-americana, nota come Task Force 121, costituita tra l’altro da membri dei corpi di elite americani e britannici, tra cui lo Special Boat Service (SBS) e lo Special Air Service (SAS).
Secondo quanto riferito dai testimoni, Camp Nama era una prigione dove si tenevano interrogatori su persone ritenute in possesso di informazioni sulle presunte armi chimiche del regime di Saddam Hussein. Un’altra Abu Ghraib, insomma. I metodi utilizzati negli interrogatori erano così brutali tanto da finire oggetto di una commissione speciale di indagine del Pentagono.
Un militare inglese presente alla base 10 anni fa ha detto al Guardian: “Ho visto un uomo, cui era stata strappata la protesi alla gamba, picchiato sulla testa con essa stessa prima di essere gettato su un camion.”
Secondo un’indagine di Human Rights Watch , l’ONG sede a New York, i detenuti sono stati oggetto di “percosse, l’esposizione al freddo estremo, minacce di morte, umiliazioni e varie forme di abuso psicologico e tortura”.
Una vicenda ancora oscura per molti versi, che sta destando notevole scalpore in Gran Bretagna con le accuse rivolte all’ex segretario alla Difesa John Hutton di aver nascosto le prove del coinvolgimento dei servizi britannici nella “prigione degli orrori” di Baghdad.
A 10 anni di distanza dai tragici fatti, negli Stati Uniti, oltre 30 membri della Task Force 121 sono finiti sotto inchiesta per abusi e violenze nel centro di detenzione segreto di Camp Nama.