Ballarò, l’ex segretario del Partito Demoratico Pierluigi Bersani è critico con il premier-segretario Matteo Renzi: “Mentre il PD governa e gode della massima espansione si insinua il rischio che perda rapporto con le sue radici“. E il riferimento è alla sinistra del partito, a quella stessa minoranza che Bersani rappresenta: secondo l’ex segretario, il disagio espresso dal compagno Massimo D’Alema sarebbe “sacrosanto“. E sulle accuse di cercare solo “poltrone“? “Sono solo volgarità, punto e basta” taglia corto Bersani.
Ma le critiche a Renzi non finiscono qui: “Siamo ancora in democrazia– spiega Bersani- ma l’idea che si decide di più se si ragiona di meno e se non ci si confronta con gli altri è sbagliata: prendere decisioni è una cosa seria e serve serietà“. E sulla corruzione incalza: “Possiamo chiamare sceriffi e ranger ma se non si mette immediatamente mano ad alcuni meccanismi non ne veniamo fuori: il 90% delle cose marce che vengono compiute in questo paese sono legali, ed è questo il punto; sono state fatte leggi che le hanno permesse, e se non si interviene qui non si va da nessuna parte“.
Su Italicum e riforma del Senato Pierluigi Bersani è chiarissimo: “Se non sarà possibile modificare le due riforme in corso d’opera non le voteremo, così sono invotabili” dice schiettamente. Infine il punto sugli investimenti pubblici: “La piccola ripresa a cui stiamo assistendo è data dall’incrociarsi di alcuni fattori positivi, come la svalutazione dell’euro, il prezzo del petrolio e l’iniezione di liquidità ma il problema è come rendere la ripresa strutturale, trasformando queste risorse in investimenti pubblici che creino lavoro” spiega Pierluigi Bersani, che non andrà in piazza con Fiom e Cgil, dei quali dice: “Non mi sembra che stia nascendo un nuovo soggetto politico, come sostengono molti, ma che, legittimamente, si stia tentando di dare un volto nuovo al sindacato“.