Nella blogosfera si mormora che Banksy, l’artista dal volto ignoto, amato da molti per i suoi graffiti, e ricercato da tanti altri per “atti vandalici” (non per essere ringraziato di donare opere d’arte nelle città), sia stato arrestato e che la sua identità sia stata rivelata.
Non è la prima volta che l’identità di Banksy o il suo arresto, vengono spiattellati nella rete, e milioni di seguaci ne condividono la notizia. Perché Banksy ha creato attorno a sé un’immagine di curioso mistero, perché Banksy piace e a Banksy si porta rispetto in una distanza vicina. Distanza, perché ancora nome e cognome non sono noti, vicinanza, perché la sua arte parla per sé e da sé. E’ poi così fondamentale identificarlo?
“Il suo nome sarebbe Paul Horner, avrebbe 35 anni e sarebbe originario della città di Liverpool” l’ennesima bufala di un presunto arresto a Banksy e di un’identità non propria. L’ennesima ondata di rumore e sgomento, che porta vana solidarietà al “graffittaro” più rock del nostro secolo.