La Regione Emilia Romagna prova a trovare una soluzione alla mancanza di denaro liquido e apre le porte a forme di pagamento alternative all’euro. Come? Proponendo il baratto come antidoto alla crisi.
Promuovere diverse forme di economia solidale: questo la proposta di legge arrivata sul tavolo della Commissione Politiche economiche. Via (quasi) libera, dunque, a scambio di beni e servizi al posto del pagamento in euro, ma anche a gruppi d’acquisto e commercio a chilometro zero.
È la prima volta che una regione mette per iscritto la volontà di regolamentare iniziative legate al baratto. Un terreno su cui negli ultimi mesi sono sorte iniziative in tutto il territorio emiliano-romagnolo e che ora la Giunta guidata da Vasco Errani vorrebbe regolamentare con una legge ad hoc.
A Rimini, ad esempio, la Camera di Commercio aveva già lanciato un progetto pilota denominato Quinc, ovvero una rete economica di scambio, dedicata a imprese in difficoltà che si scambiano beni e servizi con un occhio di riguardo alle imprese più vicine. Altro esperimento è quello che prende il nome da una moneta locale virtuale, l’Emiro, creata da una società di Bologna.