“E’ in atto un golpe”. Con queste parole Beppe Grillo accoglie l’ormai probabile rielezione di Giorgio Napolitano a Presidente della Repubblica. Grillo è già in viaggio verso Roma con il suo camper e ha dato appuntamento a tutti i cittadini, non i soli sostenitori del Movimento 5 Stelle, per stasera alle 19 a Montecitorio.
“Tutti a Roma, vi voglio in milioni” dice Grillo dal suo blog, mentre il sito va offline per i troppi contatti. “Il M5S da solo non può però cambiare il Paese. E’ necessaria una mobilitazione popolare”.
Ma per fare che? Per prendere d’assedio il Parlamento? Parole forti quelle usate dal leader del Movimento 5 Stelle che infuocano ancor di più il già incandescente clima in cui è maturata l’idea della rielezione di Napolitano.
E mentre su Twitter prende quota l’hashtag #tuttiaroma le affermazioni di Grillo sono definite parole gravi nei primi commenti delle altre forze politiche. “Le stesse cose di Grillo le dicevano Mussolini e Hitler”, ha detto Roberto Maroni.
In realtà lo scopo di Grillo sembra un altro: evitare di finire nell’angolo, dopo esserci finito con l’elezione del capo dello Stato, anche nella formazione di un eventuale governo.
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