Contro il leader della Lega Matteo Salvini erano apparse nei giorni scorsi delle scritte ingiuriose sui muri di una chiesa di Bergamo. Frasi offensive e minacce cosparse sulla facciata laterale della Chiesetta di Santa Lucia, che il capogruppo della Lega in Consiglio comunale, Alberto Ribolla, ha chiesto che venissero tempestivamente rimosse.
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Bergamo, scritte contro Salvini sul muro di una Chiesa: le cancellano giovani richiedenti asilo
L’appello del capogruppo cittadino del Carroccio è stato accolto da un gruppo di giovani richiedenti asilo, ospiti dell’Accademia dell’integrazione. «Durante il suo incarico di ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fortemente penalizzato tutte le attività volte a favorire l’integrazione dei richiedenti asilo. Il gesto dei ragazzi dell’Accademia di Bergamo mi pare una bella risposta, di quelle che fanno pensare!», ha commentato il sindaco Giorgio Gori. A coprire le scritte vergognose su una facciata della Chiesa di Santa Lucia, in via XX Settembre, e su un muro di via dei Caniana, quindi sono stati giovani migranti ospitati a Bergamo.
Il sindaco Gori: «Bella risposta che fa pensare»
Ridipingere le pareti e far sparire gli insulti all’ex ministro dell’Interno è un compito di cui si sono incaricati i ragazzi ospiti dall’Accademia dell’intergrazione. Come ha scritto in un post sul suo profilo Facebook il primo cittadino Giorgio Gori si tratta di un “progetto attivato dal Comune di Bergamo insieme alla Diocesi e Confindustria” che “punta a costruire le condizioni per una buona integrazione dei giovani stranieri a partire da un impegnativo percorso basato sull’apprendimento dell’italiano, sulla formazione professionale e su lavori di pubblica utilità”. Tra le scritte scandalose che i giovani migranti hanno dovuto imbiancare nel corso della mattina di ieri, giovedì 17 settembre, c’è l’oscena “Salvini appeso, no tav”. E ci si aspetta ora un messaggio del leader del Carroccio, volto a ringraziare i richiedenti asilo. Non sarà facile trovare qualcosa all’altezza di questa “bella risposta”, che i migranti si sono sentiti di dare all”ex ministro dell’Interno.