Rai Uno, pomeriggio televisivo della pre-vigilia di Natale. In studio c’è Silvio Berlusconi. Di fronte, a condurre, Massimo Giletti. L’ex Premier è un treno in corsa, mediaticamente aggressivo e deciso. Pure nervoso quando il conduttore lo interrompe, e più volte, per precisare, domandare, confrontarsi, coinvolgere. Berlusconi non gradisce.
Si alza una prima volta, si avvicina all’interlocutore e minaccia di andare via. “Se lei – tuona Berlusconi – non consente a quello che è ritenuto il leader dell’opposizione di spiegare agli elettori come stanno le cose è inutile che io venga qui. E’ la quarta volta che mi interrompe”. Giletti è inizialmente colpito. Sorpreso. Resta seduto, cerca di calmare Berlusconi che quasi subito si risiede. Ma dura poco. Basta un quasi-labiale del conduttore per spingere il capo del Pdl a reiterare un: “Me ne vado? Me ne vado?”
SU FINI. Tornata la calma in studio, Berlusconi va di nuovo alla carica cambiando bersaglio. Si torna all’antico, si punta l’indice contro gli ex alleati. Ripartendo dalla durezza degli ultimi interventi in tv. “Ho fatto un incubo – dice – c’era ancora Monti presidente del Consiglio con Di Pietro alla Cultura, Ingroia alla Giustizia e poi c’era Fini…Fini era alle fogne”. In serata il Presidente della Camera ha risposto con un tweet. Ugualmente feroce: “’Preferisco essere un incubo notturno di Berlusconi che un suo complice nel trattare l’Italia come un bottino da spartire o un bordello”.
SU MONTI Spiazzato, invece, chi si aspettava un attacco fronte a Mario Monti che oggi ha dichiarato di “non comprendere la linearità di comportamento” di Berlusconi. Che tocca l’argomento senza far scorrere altri litri di veleno “Mi spiace che gli sfugga”, si limita a dire il Cavaliere che conferma come fosse stato offerto al Professore il ruolo di guida per tenere in piedi tutti i moderati. In giornata era circolata la voce di un Berlusconi, invece, molto arrabbiato