Che le innumerevoli vicende giudiziarie di cui è protagonista prima o poi gli avrebbero procurato altri guai lo si sapeva da tempo. Ma nessuno immaginava uno scenario, da film, come quello emerso oggi. Lo scorso 15 ottobre, uno sparuto e composito gruppo di malviventi, composto da 3 italiani e 3 albanesi, ha sequestrato per un’intera notte il ragioniere Giuseppe Spinelli, uomo di fiducia e “tesoriere” dell’ex Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Avvicinato mentre rientrava a casa con la moglie Anna la sera del 15 ottobre, Spinelli è stato bloccato dai malviventi, armati, che poi si sono fatti aprire la porta di casa. A guidare il gruppo una vecchia conoscenza delle procure, Francesco Leone, barese, con un passato da pericoloso rapinatore di banche, ex collaboratore di giustizia noto anche per una clamorosa evasione dal carcere di Turi. A Spinelli il gruppo ha subito formulato la richiesta: 35 milioni di euro in cambio di informazioni utili a Berlusconi per l’affaire “lodo Mondadori”, contenute in un cd-rom.
Quando ormai era mattino, il 16 ottobre, Spinelli pressato dai malviventi contatta prima Berlusconi e quindi l’avvocato Ghedini. Alle 9 il gruppo di sequestratori se ne va, dopo aver rimosso i filmati delle telecamere di sicurezza dell’appartamento. Gli avvocati del cavaliere sporgono denuncia solo il 17 pomeriggio e da qui partono le indagini.
Ma resta il mistero del fantomatico cd-rom con le notizie “bomba” sul lodo Mondadori. Gli inquirenti, che oggi hanno ammanettato i 6 responsabili di questa brutta vicenda, non ne hanno trovata traccia. Spinelli afferma invece che i documenti gli sono stati mostrati, mentre l’avvocato Ghedini sostiene che i malviventi non avevano in mano niente.