Ha rischiato di morire per un semplice bacio. Noah Tindle, oggi, ha nove mesi ed è un bambino felice, sereno e soprattutto sano. Fino a poco tempo, il piccolo, di Barnsley, nel South Yorkshire, viveva in bilico tra la vita e la morte: tutta colpa di un herpes. Una notizia da leggere fino in fondo.
Bimbo di 4 mesi rischia di morire per il bacio di un parente: ecco cosa è successo
A quattro settimane di vita, la madre del bambino, Ashleigh White, si è accorta che Noah aveva un rigonfiamento sull’occhio destro e che gradualmente questi si era riempito di vesciche. La famiglia del piccolo aveva partecipato ad un battesimo e proprio qui il neonato era stato a lungo in braccio ad alcuni amici di famiglia e parenti che lo avevano coccolato baciandolo più volte sul viso. Dopo un consulto con il proprio medico nel settembre del 2018, il neonato è stato portato in ospedale, dove è stato ricoverato. Al povero Noah Tindle è stato diagnosticato un Herpes simplex virus 1, noto anche come il «bacio della morte». Necessaria è stata una delicata operazione chirurgica, oltre che il ricovero per ben due mesi e mezzo. Soltanto adesso il bimbo sta bene, è fuori pericolo. Dopo una piccola ricaduta a marzo, il bimbo è finalmente sereno. Dovrà prendere farmaci fino al 2020, ma il peggio è alle spalle.
«Aveva solo quattro settimane quando ha contratto l’herpes all’occhio. Siamo andati a un battesimo dove è stato baciato in viso da diverse persone!»
La vicenda di Noah Tindle è diventata virale sui social e in tanti, spaventati da quanto accaduto, nel condividere la storia sui social hanno invitato parenti e amici a non baciare in viso i neonati nei primi mesi di vita. «Aveva solo quattro settimane quando ha contratto l’herpes all’occhio. Siamo andati a un battesimo dove è stato baciato in viso da diverse persone. Voglio solo rendere la gente consapevole dei rischi che possono provocare baciando un bambino, soprattutto un neonato. So quanto è straziante vedere il proprio figlio stare male e vorrei che non succedesse ad altre famiglie. Nessuno aveva visto le foto di Noah durante quel periodo terribile, ma poi ho capito che pubblicarle avrebbe aiutato a comprendere l’importanza di non baciare un neonato», si legge nel lungo post scritto dalla madre del bimbo, la quale ha poi concluso: «Sono stata abbastanza fortunata e ho ancora il mio bambino qui con me oggi, ma alcuni potrebbero non esserlo. Era fisicamente e mentalmente devastante vedere Noah stare così male e farei qualsiasi cosa per aiutare altre famiglie a evitare questa sofferenza. Adesso lui gattona e sta bene. Finalmente per lui è arrivato il momento di vivere una vita normale».
La storia a lieto fine di Noah Tindle
Per fortuna una vicenda a lieto fine: i medici del reparto pediatrico del Barnsley Hospital sono riusciti, infatti, a prendere in tempo il virus sulla palpebra, prima che potesse circolare nel sangue e causare ulteriori danni. Perché se l’HSV-1 non è dannoso per gli adulti, per i bambini può essere fatale.