Il medico di 55 anni omeopata che aveva in cura il bimbo morto per un’otite è stato sospeso dall’incarico su richiesta dell’Ordine dei medici di Pesaro. L’uomo aveva cercato di curare il bambino esclusivamente con prodotti omeopatici, sconsigliando ai genitori di utilizzare le cure tradizionali. Il bambino, dopo 15 giorni di agonia, era entrato in coma e pochi giorni più tardi era deceduto per il sopraggiungere di un’encefalite.
La sospensione da parte dell’Ordine dei medici di Pesaro è arrivata a causa della violazione dell’articolo 15 comma 33 del codice deontologico medico, anche se tale provvedimento non sarà subito attivato: l’omeopata, infatti, potrebbe impugnare il provvedimento davanti all’organismo d’appello nazionale. La decisione è sopravvenuta a seguito della riunione della commissione disciplinare provinciale dei medici, a presiedere era presente il dottor Paolo Battistini.
Al medico omeopata sono state contestate due colpe: la prima è quella di non aver curato adeguatamente il bambino di sette anni al massimo delle sue possibilità, in modo tale da favorirne la corretta guarigione tramite la somministrazione di antibiotici, la seconda è quella di non aver adeguatamente informato i genitori sui rischi che il bimbo poteva correre con la terapia omeopatica.