In questo turbolento week end per la nuova gestione USA del Bologna, condito anche dalla sconfitta casalinga degli uomini di Lopez patita contro il Brescia, il presidente Tacopina avrebbe garantito alla stampa e ai tifosi che la fideiussione da 6 milioni necessaria per garantire l’aumento di capitale del 15 dicembre è stato ritardato soltanto per cause burocratiche e che le difficoltà verranno ottemperate in tempi brevi.
Nella giornata di oggi però, i colleghi di Tuttobolognaweb.it hanno pubblicato un resoconto della reale mole di debiti che la proprietà americana si troverà a dover saldare entro metà dicembre; oltre all’aumenti di capitale infatti, ci sarebbero una serie di scadenze e debiti maturati dalle precedenti gestioni che andranno al più presto estinti.
Si va dal pagamento dell’Irpef e delle mensilità di stipendi dei giocatori, alle rate presso il Credito Sportivo risalenti alla gestione Menarini per i lavori di ristrutturazione del Dall’Ara di alcuni anni fa; ci sarebbero poi le fideiussioni personali da corrispondere al vecchio CDA fino ad un debito con una banca regionale. Tirando la somma di tutto, Tacopina e soci dovranno sborsare circa 23 milioni; la speranza è che l’avvocato newyorkese sia in grado di farlo, altrimenti il Bologna sarà passato dalla padella alla brace.