In questi giorni si è fatto un gran parlare dei “tortellini dell’accoglienza”, che per la piega presa sarebbe forse più giusto ribattezzare “della discordia”. L’iniziativa di modificare il “ripieno” in occasione della festa di San Petronio a Bologna ha fatto montare su tutte le furie Matteo Salvini, che non ha perso ancora una volta l’occasione di attaccare nemici che in realtà non esistono: «È un affronto alle nostre tradizioni!». A far chiarezza sull’accaduto è intervenuto il critico d’arte Vittorio Sgarbi, che intervistato da “Adnkronos” ha detto di aver parlato con mons. Zuppi, che secondo la stampa sarebbe stato il promotore dell’iniziativa. Si tratterebbe però di una fake news…
“Tortellini dell’accoglienza” Sgarbi fa chiarezza, Salvini continua a provocare: «A pranzo me ne faccio un piatto!»
«Mons. Zuppi ha negato tutto, non ha mai richiesto che il ripieno dei tortellini per la festa di San Petronio non fosse di carne di maiale, mi ha detto che non si sogna proprio di andare contro la tradizione bolognese e non si capacita come sia potuta accadere una cosa del genere!», ha spiegato Vittorio Sgarbi, che ha aggiunto: «Ho parlato con lui, è mio amico, e mi ha detto di non aver mai dichiarato di voler cambiare ripieno dei tortellini, mi ha detto di essere un mangiatore di tortellini bolognesi, ricetta tradizionale, e mi ha anche detto che non intende affatto andare contro la tradizione bolognese!». Lo stesso critico d’arte è sgomento per l’equivoco: «Mons. Zuppi è rimasto stupito e mi ha detto di essere caduto dalle nuvole e non sa come una considerazione del genere sia stata attribuita a lui forse qualcun altro ha detto che per chi non può mangiare carne di maiale e per credo religioso o per eventuali diete sarebbe il caso di preparare anche tortellini ‘di magro’ con altra carne ma, ribadisco, non è stato mons. Zuppi!».
«Alcune polemiche e strumentalizzazioni non sono accettabili neanche in campagna elettorale!», le parole di mons. Zuppi
Nelle ultime ore sempre su “Adnkronos” è stata pubblicata una nota proprio di mons. Zuppi, che ha chiarito di non aver voluto assolutamente che venisse aperto un contenzioso sul caso dei tortellini bolognesi: «È sorprendente che una fake news sia utilizzata per confondere bolognesi e italiani e tanto più che una normale regola di accoglienza e di riguardo verso gli invitati sia interpretata come offesa alla tradizione. Infatti la preoccupazione è che tutti possano partecipare alla festa, anche chi ha problemi o altre abitudini alimentari o motivi religiosi. Alcune polemiche e strumentalizzazioni non sono accettabili neanche in campagna elettorale!».
Salvini esperto di cucina? «Pericolosissimi tortellini con ricetta classica!», l’affondo di Chef Rubio
Un affondo neppure troppo velato a Salvini, che qualche ora fa sul suo profilo social ha pubblicato un post che suona un po’ come uno sfottò: «Pericolosissimi tortellini con ricetta classica, come li fanno le nostre nonne (e AUGURI per la vostra festa a tutti i nonni e le nonne e un pensiero per quelli che ci guardano e ci proteggono da Lassù). Quasi quasi oggi a pranzo me ne faccio un piatto!». Sulla questione del tortellino è intervenuto ieri anche Chef Rubio, che su Twitter ha attaccato il leader della Lega: «Allora cucciolo, ti spiego: è stato proposto e nessuno ha imposto, tu di cucina ne capisci poco così come di politica e cultura quindi calmino. Ora che hai fatto l’ennesima figura del ‘patriota’ magnate i tortellini in scatola e torna a bacia il crocifisso che solo quello sai fa!». Uno schiaffo dopo l’altro insomma… Possibile che il cibo anziché unire, divida?
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