Il Bologna FC ha ufficializzato l’ingresso di Walter Sabatini in società. L’esperto dirigente, già collega dell’amministratore delegato Claudio Fenucci a Roma sbarca sotto le Due Torri dopo l’esperienza all’Inter, con il ruolo di coordinatore dell’area tecnica dei rossoblu e dei Montreal Impact. Oggi la presentazione ufficiale, con Sabatini che ha risposto alla stampa durante la conferenza andata in scena al centro tecnico N. Galli.
“Ho scelto Bologna – comincia Sabatini – è una decisione che ho dovuto procrastinare per un pò di tempo. Credo che questa città sia la città più indicata per vivere bene e celebrare eventualmente qualche risultato sportivo. Sono grato a Saputo che mi ha chiamato per lavorare per la sua società. Mi hanno chiamato guru? Questa definizione è stata coniata da amici e gente che mi ha spinto da tanto tempo a venire a Bologna. Questa definizione mi avvicina all’infallibilità e mi piace.”
Sulle motivazioni che l’hanno spinto verso Bologna: “La cavalcata del Bologna negli ultimi mesi è stata dirompente. Mi sono sentito partecipe di questa impresa sportiva. Se riusciremo a trasformare l’eccezionale in normale, saremo già a metà dell’opera. L’ho detto a Sinisa e l’ho detto alla società.”
Sui primi passi operativi da muovere: “A Casteldebole ho trovato un’organizzazione importante e una partecipazione da parte di tutti. C’è una banca dati eccezionale.” Sulla sfida che si prospetta davanti: “Si tratta della mia sfida finale. So che è un pò melodrammatica come definizione. Emotivamente è la mia sfida finale. Non ho più voglia di andare in giro a cercare risultati. Vorrei ottenere qualcosa velocemente.”
Sabatini si è poi soffermato anche sull’attuale struttura tecnica, elogiando Riccardo Bigon e delineando la figura di Marco Di Vaio: “So bene cosa significa quando le cose non funzionano. Riccardo è stato al centro del ciclone in questi mesi Tuttavia l’ho trovato eccezionalmente sereno. Lavoreremo insieme perfettamente. Ho chiesto a Di Vaio di lavorare direttamente per me, lui andrà in giro per l’Europa e per il mondo per monitorare i calciatori che individuo. Ho bisogno di qualcuno che abbia una sensibilità calcistica simile alla mia.”
Alla domanda su eventuali parallelismi con l’esperienza di Corvino a Bologna, Sabatini chiarisce: “Metterò a disposizione del Bologna tutta la mia esperienza e tutta la mia conoscenza calcistica. Differenze con l’esperienza professionale di una figura come Corvino? Io sono pronto ad affrontare le cose in un altra maniera.”
Sabatini poi commenta anche la figura di Sinisa Mihajlovic: “Sinisa è un allenatore che da delle scariche di adrenalina ai giocatori che li cambiano. La sua permanenza a Bologna è un’assicurazione sulla vita per tutti noi. Chiunque arriverà qui, lui li accompagnerà verso il successo. E’ già successo in passato, con calciatori considerati modesti o comunque non eccezionali. Lui è stato capace di dare dignità, forza e convinzione. Arriveranno giocatori che integreranno dei reparti, alcuni giovani altri meno giovani, la rosa sarà rivisitata senza cambiarla. Un grosso impegno è già stato fatto per trattenere alcuni elementi fondamentali (Sansone, Soriano ndr).”
Su Orsolini: “Domani scadono i termini per il riscatto. Andrà rinegoziato il contratto con Di Campli. L’abbiamo già invitato qui e discuteremo.” Perché Bologna e quali risultati si aspetta: “La storia di Bologna. Ho amato questa squadra in certi momenti della mia vita. Da tifoso del Milan mi sono appassionato al Bologna quando ero piccolo. Sono un romantico del calcio. Venendo qui respiro ancora queste cose. Vorrei che la gente vada allo stadio di corsa e ci vada per divertirsi. Mi aspetto che ci siano giocatori che possano accendere qualche illusione nei tifosi.”
Domanda anche sulla clausola di Erik Pulgar e su Mattia Destro: “Giovedì incontreremo il mister. Ascolteremo le sue idee. Credo che Pulgar sia uno dei giocatori che vorrebbe trattenere. Si tratta sempre di cifre e numeri. Non saremo tonti sul mercato. Ho voluto fortemente Destro a Roma. Mi vergogno un pò di quello che è successo qui, ha perso slancio, cattiveria e fiducia. Mattia è un calciatore forte, lo gestiremo nel miglior modo possibile. Poi sentiremo il mister. Qui ha le chiavi di casa. Quando andrà in ritiro capirà quali saranno le gerarchie.” Alcune indicazioni poi anche sul mercato: “Arriverà un giocatore di talento. Per quanto riguarda il difensore centrale, la scelta sarà sicuramente al ribasso visto che non potremo trattenere Lyanco. Individueremo una rosa di nomi e sceglieremo quello più funzionale.”