Come anticipato negli scorsi mesi da UrbanPost, la Brexit porta con sé cambiamenti significativi per chi studia o lavora a Londra, o vorrebbe farlo: ecco gli scenari più probabili.
Cosa succede agli italiani che lavorano a Londra?
Riferisce Adnkronos che chi versa i contributi già da cinque anni nel paese britannico potrà richiedere un permesso di residenza o di cittadinanza (magari doppia: italiana-inglese). Incerti se restare o meno a Londra? In questo caso potrebbe essere più conveniente richiedere un visto di lavoro, da rinnovare ogni due-tre o cinque anni. Secondo alcune indiscrezioni circolate nei mesi scorsi, ma che per il momento non trovano conferma nelle fonti ufficiali, il visto potrebbe essere concesso con un sistema a punti su modello australiano, dove verrà valutata anche la conoscenza della lingua inglese.
Voglia di trasferirsi a Londra? Ecco cosa sapere
Per pronunciarsi su questo punto è necessario attendere i negoziati tra Londra e Bruxelles: molto dipenderà se verranno confermati o meno i vantaggi dalla comune appartenenza alla Unione Europea. Quali difficoltà in vista? Non è da escludere che per un italiano possa essere più difficile arrivare a Londra per cercare un lavoro senza aver trovato un’occupazione prima della partenza.
Studiare a Londra: cosa cambia
Prima della Brexit studenti italiani e britannici godevano sostanzialmente di uguali diritti, potendo accedere alle stesse tipologie di borse di studio e di finanziamento bancario. In mancanza di accordi specifici, le tasse universitarie potrebbero lievitare per gli studenti italiani, essendo equiparate a quelle per gli studenti extra-UE. Cambiamenti in vista anche per la copertura sanitaria: visto che gli italiani non potranno più usufruire degli accordi di reciprocità che legano i paesi dell’Unione Europea, la copertura sanitaria della tessera europea non varrà più e dovrà essere sostituita dalla sottoscrizione di un’assicurazione.
In apertura: foto di PeteLinforth/Pixabay.com