Che l’improvviso impegno di Renato Brunetta nei confronti dell’ambiente sia tutta una questione di tornaconto personale? E’ il dubbio che attanaglia in molti dinanzi all’inedita passione ambientalista dell’ex ministro, in questi giorni impegnato nell’ostacolare l’apertura della discarica di Falcognana, in provincia di Roma. Proprio sull’Ardeatina, a due passi dal luogo della discarica, egli si sarebbe infatti trasferito in quello che Marco Miccoli, deputato del PD, definisce un vero “villone con piscina”. Come a dire, “guai a sporcare il mio meraviglioso giardino”…
A togliere il dubbio sul finto ambientalismo di Brunetta è proprio l’ex ministro, che in un’intervista a “Il Corriere della Sera” ha così risposto alle pressanti accuse: “Interesse personale? Beh sì, l’ho detto apertamente. Del resto se le aprissero una discarica sotto casa cosa farebbe?“. E mentre il giornalista lo definisce ironicamente affetto dalla sindrome del Nimby, quella del “non nel mio giardino”, Renato Brunetta sta al gioco e confessa di sospettare anche lui di esserne vittima.
Ironia a parte, Renato Brunetta si dice pronto a tutto pur di evitare l’apertura di una discarica non soltanto a Falcognara ma in qualsiasi altro posto, ricercando soluzioni strutturali al problema dei rifiuti nella Capitale. Giudica poi “ottusi, violenti ed arroganti” Ignazio Marino e a Nicola Zingaretti, i quali “avrebbero aspettato agosto per far passare con un blitz la nuova discarica”. “Ma non passeranno” è la promessa di Renato Brunetta a sé stesso, ai suoi sostenitori e alla sua faraonica villa di campagna…