Nuove buste arancioni, inviate ai pensionandi per renderli consapevoli sulle loro scelte previdenziali e fare chiarezza, in modo particolare, sull’innovazione dell’anticipo pensionistico: ad annunciarlo è stato lo stesso presidente dell’Inps Tito Boeri, che a margine del convegno Tutto pensioni 2017 del Il Sole 24 Ore ha confermato l’invio, a partire da febbraio 2017, di 150mila buste arancioni, indirizzate a chi è interessato a un possibile sfruttamento dell’Ape (misura introdotta dalla Legge di Bilancio).
Continua così l’operazione “trasparenza” voluta dalla dirigenza Inps per raggiungere il maggior numero di persone potenzialmente interessate dalle nuove misure messe a punto dal Governo per accedere al pensionamento anticipato. La platea interessata è composta in realtà da 285.000 persone, di cui però la maggior parte si è già dotata delle credenziali per entrare nel sito e pertanto può accedere in autonomia al kit informativo pubblicato sul portale istituzionale dell’ente.
LEGGI TUTTO SULLA RIFORMA DELLE PENSIONI 2017!
Boeri ha spiegato che “l’Ape volontaria è un meccanismo complesso e senza precedenti”, motivo per cui bisogna evitare scelte improprie e aumentare la consapevolezza dei pensionandi. Dopo essersi confrontato con i sindacati, l’ente ha elaborato un kit informativo di carattere divulgativo che “è gia’ sul sito dell’Inps e verrà integrato ma mano che i decreti attuativi daranno maggiori dettagli”.
Chi riceverà la busta arancione? Lavoratori di 63 anni compiuti, o che li compiranno entro il 2018, con 20 anni di contributi alle spalle. Il presidente dell’Inps ha dato intanto un giudizio positivo sul cosiddetto “Ape social”, misura assistenziale rivolta a chi ha 63 anni, rientra in alcune categorie svantaggiate e non può godere di ammortizzatori sociali.
In apertura: Tito Boeri, Image Credits Niccolò Caranti/Wikimedia Commons (This file is licensed under the Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported license)