Si parla tanto di cambiamento e addirittura si vorrebbero gli stadi alla ‘inglese’, ma il calcio italiano e la violenza negli stadi sembrano camminare a braccetto. Almeno stando agli ultimi numeri, in pericoloso aumento, sia fuori che dentro gli stadi d’Italia. L’unica eccezione è rappresentata dalla Serie A, ma nella stagione 2014-2015 si è registrato un aumento del 4,5% degli incontri con feriti. Tra Serie A, Serie B e Lega Pro l’aumento da registrare è del 18%, passando da 69 casi ad 82, con un aumento di feriti tra forze le forze dell’ordine, che nel globale sono aumentati del 14%.
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Nota positiva per quanto riguarda gli steward, il cui numero di feriti è diminuito. Più raramente questi atti avvengono all’interno degli impianti sportivi (12% delle volte), mentre per il 68% dei casi avvengono nei paragi degli stadi. Aumentano anche i provvedimenti: Roma e Juventus ‘vantano’ il maggior numero di tifosi arrestati (10), mentre tra le tifoserie più indagate ci sono quella di Bari (102), Brescia (98), Roma (59) e Napoli (50).
Al 30 giugno 2015 risulta l’esistenza di ben 5040 Daspo, 4848 relativi a partite di calcio, di cui 93 per la Juventus, 72 per il Napoli e 64 per la Roma. Passando al razzismo: nella stagione 2014-2015 sono ben 28 gli accadimenti nei confronti di calciatori di colore e ben 11 denunce a tifosi. Anche gli arbitri finiscono nel gruppone: ben 600 episodi contro questa categoria e in 181 casi, addirittura, si è dovuti ricorrere a cure sanitarie (soprattutto in categorie dilettantistiche). Insomma, pare proprio che abbiamo ancora tanto da imparare.