Non è un mistero che in questi giorni, subito dopo l’annuncio della sua “discesa” in campo, Silvio Berlusconi stia cercando di accerchiarsi di vecchi amici e suoi storici dipendenti, proponendo così volti nuovi (ma conosciuti) da candidare alle prossime elezioni politiche.
Tra questi, appunto, anche Paolo Maldini, invitato seppur in maniera celata dal suo vecchio presidente a candidarsi tra le fila del Popolo della Libertà. Si era parlato nei giorni scorsi anche di un possibile contatto con un altro calciatore del Milan, Ringhio Gattuso, attualmente ancora in attività al Sion, in Svizzera. Ora le sue quotazioni sarebbero in risalita per una sua eventuale candidatura in Calabria.
Paolo Maldini, invece, ha gentilmente declinato l’offerta, con l’eleganza che tra l’altro l’ha sempre contraddistinto, sia in campo che fuori, anche al termine della carriera, quando l’Ac Milan non gli ha certamente riservato il trattamento sperato (e meritato).
In un’intervista rilasciata in esclusiva a Repubblica, Maldini ha dichiarato di sentirsi escluso dal suo ex club (con il quale ha vinto letteralmente di tutto in oltre vent’anni) e di non avere alcuna aspirazione in campo politico. Il suo futuro sarà nel calcio, ma difficilmente al Milan…
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