Un omicidio, un grave incidente stradale ed un’aggressione con la lama. Non siamo in una città del Sud America: questa è Milano la notte del 31 dicembre. L’omicidio di Capodanno, così come è stato ribattezzato, si è verificato in viale Tibaldi, una delle circumvallazioni esterne che caratterizzano il capoluogo lombardo. Una strada neanche così periferica: la Bocconi è a meno di un chilometro, così come la centralissima Corso San Gottardo.
A perdere la vita un sudamericano di 39 anni, colpito da oggetti contundenti. Si chiamava Luis Carlos Guerra Susaya. L’ha ritrovato riverso a terra nella sua abitazione un connazionale “viados”. Gli investigatori sono a caccia di indizi, non si esclude al momento alcuna pista. Potrebbe trattarsi di un regolamento di conti tra connazionali (nella zona, soprattutto in direzione Romolo, sono numerose le bande di sudamericani) ma si seguono anche piste “italiane”. Secondo le prime indiscrezioni, Luis Carlos Guerra Susaya lavorava di giorno come operatore in una struttura per anziani, per poi dedicarsi in ore serali in attività legate soprattutto al mondo della prostituzione maschile. Un fenomeno dilagante, sia nella zona nord (Certosa) che sud (Cermenate) della città di Milano.
Nei pressi della stazione Centrale, invece, all’altezza di Piazza San Gioacchino, ha perso la vita un ragazzo eritreo, coinvolto in un incidente che ha visto un’automobile scontrarsi contro un tram.
Infine, nella centralissima Piazza Duomo, in occasione dei festeggiamenti in strada per l’arrivo del nuovo anno, un ragazzo è stato accoltellato in mezzo alla folla al termine di una violenta lite, che sarebbe scaturita da futili motivi.
Insomma, a Milano il Capodanno 2013 è stato un vero bollettino di guerra…