Il Capodanno 2016 è alle porte, vi raccontiamo in occasione della sua celebrazione l’origine di questa festa che affonda le sue radici fra i culti pagani. Testimonianze importanti confermano l’usanza di celebrare l’arrivo del nuovo anno già presso i babilonesi, pare che in quel caso cadesse in corrispondenza della prima luna nuova dopo l’equinozio di primavera. La tradizione latina, invece, fa risalire questa ricorrenza ai festeggiamenti del dio romano pagano Giano, da cui deriva anche il nome del mese di gennaio.
Giulio Cesare, introducendo il calendario giuliano, ha decretato l’1 gennaio quale primo giorno dell’anno al posto del primo marzo. Per i celti, invece, il capodanno cadeva il 31 ottobre, ovvero nella notte di Halloween, gli spagnoli consideravano l’ultimo giorno dell’anno quello della natività: il 25 dicembre. In Inghilterra e in Irlanda, invece, il capodanno cadeva il giorno dell’Incarnazione il 25 marzo. Puglia, Calabria e Sardegna erano invece legate al rito bizantino il primo settembre.
Soltanto nel ‘600, precisamente nel 1691, papa Innocenzo XII emendò il calendario gregoriano universalmente sancendo così l’inizio di ogni nuovo anno il primo di gennaio per tutti. Degli antichi romani ancora ci portiamo usanze e credenze, forse senza saperlo: indossare qualcosa di rosso, per esempio, è una tradizione dei nostri avi che per accogliere il nuovo anno senza paura indossavano vesti che richiamassero il colore del sangue e della guerra. I botti e i fuochi artificiali invece risalgono alle modalità di festeggiamento celtiche che per scacciare gli spiriti maligni, oltre ad aver creato i travestimenti spaventosi tipici di Halloween, credevano che i rumori forti fossero ideali.