Carlo Conti, uno dei volti più amati di Raiuno è ormai abituato ai pettegolezzi riguardanti la sua carnagione. Ogni volta che, infatti, è conduttore o ospite in qualche trasmissione televisiva, la battuta sul colorito scuro della pelle è sempre dietro l’angolo, parimenti la domanda di rito: «Come mai sei così abbronzato?». Ma effettivamente a cosa è dovuta l’abbronzatura perenne del presentatore fiorentino? Quante lampade si fa? E soprattutto, per quale ragione? Per la prima volta Carlo Conti ne ha parlato al giornale “Ok Salute”. Un’intervista curiosa riportata anche da altri portali online come “Blitzquotidiano” e “Velvet Gossip”.
Carlo Conti sempre abbronzato: svelato il motivo in un’intervista
«La mia mania è sotto gli occhi di tutti. È l’abbronzatura. Ma sono fortunato: madre natura mi ha dotato di una pelle al limite dell’umano: non conosco la fase rosso aragosta, tipica di chi si è appena esposto al sole. Io passo direttamente dal color cappuccino al caffè nero. Così, appena ho qualche giorno libero, in qualsiasi stagione dell’anno, volo al caldo. Del sole non so proprio fare a meno, è una specie di necessità. Vedermi meno che nero no, non è da me, proprio non lo sopporto. E allora delle volte, in inverno, per regalarmi qualche tonalità di colore in più, oppure per prepararmi a un imminente viaggio esotico, lo ammetto, mi concedo una lampada. Però solo al viso!», ha raccontato il conduttore di Tale e quale show, che consapevole dei rischi per la salute ha aggiunto: «Cerco sempre centri specializzati, sto attento che usino macchinari certificati, sbircio su quale sia l’ente che ha eseguito i controlli. Poi mi concedo la mia lampada facciale, per non più di un quarto d’ora. Ma non sarà mica per quei pochi minuti l’anno di raggi ultravioletti che vorrete mettere in dubbio la mia abbronzatura naturale, no? Talmente naturale che a fine estate sono nero come la notte. Abbronzato sì, e tanto dunque, ma sempre con buon senso. Nella sacca del mare la crema protettiva, come mi ha insegnato mia madre, non manca mai. Solo che, quando gli altri, i primi giorni di esposizione, usano il fattore di protezione 50, io mi limito al 20. Anni e anni di esperienza mi hanno insegnato che c’è sole e sole!».
Carlo Conti scuro di pelle sin da bambino: l’aneddoto divertente
Un colorito naturale di cui va fiero, che lo caratterizza sin dall’infanzia. Carlo Conti ha svelato anche un aneddoto divertente legato proprio alla tonalità nera della pelle: «Diventavo anche da piccolo talmente scuro che un giorno, avrò avuto cinque o sei anni, una signora incontrandoci chiese a mia madre: ‘Che carino codesto figliolo, l’ha adottato? Si vede che arriva dall’Africa’. E io, risentito: ‘O signora! Guardi che sono fiorentino purosangue!’. La verità? Aveva ragione lei, da bambino diventavo nerissimo. Non so se è merito del fatto che, siccome sono debole di vista, ho sempre mangiato molte carote. Secondo le dicerie aiutano la tintarella!», ha concluso con ironia il presentatore classe 1961.