Oscar Maggi e il senegalese Aboagye Akwasi detto Abu, i due operai della fonderia Bozzoli indagati per concorso in omicidio e distruzione di cadavere, sono in questo momento sotto interrogatorio, a Brescia.
I due dipendenti della fabbrica dove la sera dell’8 ottobre scomparve nel nulla uno dei titolari, Mario Bozzoli, sono fortemente sospettati. Loro, insieme a Beppe Ghirardini (deceduto in circostanze misteriose pochi giorni dopo la scomparsa del suo datore di lavoro) e ai due titolari, Alex e Giacomo Bozzoli, erano in fonderia nei minuti in cui l’imprenditore spariva. Maggi, già sentito tre volte dagli inquirenti come persona informata sui fatti, sarebbe stato l’ultimo a vedere in vita l’imprenditore, prima che i forni della fonderia alle 19.30 si attivassero a causa di una fumata anomala. Ciò fa ipotizzare agli inquirenti che i quattro indagati non possano non sapere che fine abbia fatto Mario Bozzoli.
A compromettere ulteriormente il quadro indiziario a carico dei due operai, i presunti movimenti di denaro sospetti sul loro conto corrente, ora al vaglio degli investigatori, e delle presunte intercettazioni a Maggi, che dopo la scomparsa del suo titolare avrebbe chiesto informazioni in giro sulle temperature di fusione del titanio.
I due dipendenti della fonderia Bozzoli di Marcheno sono sotto torchio da questa mattina, e in Procura molto probabilmente solo dopo le loro deposizioni saranno stabilite le date degli interrogatori degli altri due indagati, i fratelli Alex e Giacomo Bozzoli, nipoti e soci dell’imprenditore scomparso.