Caso Roberta Ragusa news:“Spuntano un bidone e la borchia di un’auto nel luogo dove si cerca il cadavere”. Scrive il giornalista Fabrizio Peronaci nel Gruppo Facebook ‘Giornalismo investigativo’ in merito al luogo in cui potrebbe trovarsi il corpo della mamma di Gello di San Giuliano Terme (Pisa) di cui si persero misteriosamente le tracce la notte a cavallo tra il 13 e 14 gennaio 2012.Â
Roberta Ragusa corpo: Fabrizio Peronaci parla di una nuova possibile pista
“Ancora un tassello relativo all’ultima pista emersa, quella del luogo nel quale potrebbe essere stato occultato il cadavere della sventurata Roberta. Nei pressi del pozzo individuato all’interno della tenuta Malenotti, a neanche un chilometro dalla casa in cui Roberta sparì, nelle ultime ore sono stati infatti individuati due oggetti sospetti”. Nello specifico si tratterebbe “della borchia di un’auto di grossa cilindrata, spaccata a metà e parzialmente sotterrata, e di un grosso bidone azzurro. La scoperta è stata segnalata a questo Gruppo di Giornalismo Investigativo ed è corredata da alcune fotografie e un video, che come sempre mettiamo a disposizione delle autorità inquirenti”.
Spuntano due nuovi oggetti nel giallo mai risolto di Roberta Ragusa
Il cronista poi menziona l’intervista rilasciata da Antonio Logli a Quarto Grado: “In un filmato realizzato dai colleghi di Mediaset, il marito di Roberta, condannato in primo e secondo grado per l’omicidio, passando in auto nei pressi della tenuta dà la sensazione di irrigidirsi, come se si imponesse di non guardare sulla destra. E adesso spuntano i due nuovi oggetti nel giallo mai risolto da quella maledetta notte del 13 gennaio 2012. Portandosi dietro almeno due interrogativi. Primo: qualcuno è in grado di riconoscere l’auto che utilizza quel genere di borchia, semi-sotterrata nel viale sterrato che conduce alla tenuta? Secondo: il grande bidone azzurro abbandonato poco distante che genere di liquidi contiene o ha contenuto? Dal colore alquanto nitido e poco sbiadito, non pare possa essere lì da molto, ma solo un esame più attento potrebbe dissipare i dubbi”. “Questo Gruppo di G.I.” – aggiunge – “in linea con il forte desiderio di giustizia che anima i quasi 4 mila iscritti, conferma l’auspicio che ogni tentativo venga fatto e ogni verifica compiuta per dare verità e giustizia a Roberta Ragusa. Oltre alle foto, ripropongo il video che consente l’individuazione del pozzo mai controllato dagli inquirenti”.