Ancora un passo falso di Antonio Logli, unico indagato nel caso della scomparsa di Roberta Ragusa. Gli inquirenti sono convinti che la notte del 13 gennaio 2012, a culmine di una violenta lite, l’uomo abbia ucciso sua moglie, distruggendone il cadavere. Sono tantissime le prove indiziarie che alimentano i dubbi sulla colpevolezza di Logli. Testimonianze e intercettazioni ambientali che tradiscono il suo coinvolgimento, e che in sede di processo (si attende a giorni la richiesta di rinvio a giudizio per l’uomo) saranno scandagliate in ogni dettaglio.
Tra i passi falsi che Logli avrebbe commesso, ve n’è uno che riguarda una sua telefonata fatta a Sara Calzolaio alle 22.47 del 25 gennaio 2013, quasi un anno dopo la sparizione di Roberta. Sara, amante di Logli ed ora ufficialmente sua compagna e convivente, parlava con lui al telefono quella sera, proprio in merito al punto sulle indagini del caso, oggetto di dibattito a Chi l’ha visto?, su Rai 3. La frase sospetta pronunciata dall’uomo, che parla di Loris Gozi, il super testimone che dice di averlo visto insieme a Roberta, quella notte, sarebbe questa: “Hanno fatto vedere” – spiega Logli – “questa C3 grigia che… dove c’era… dove mi hanno riconosciuto me… dice… c’era una donna che…”.
Un’affermazione, questa, che ha destato l’interesse degli inquirenti in quanto l’uomo parla al plurale, come se avesse già la certezza di essere stato visto non solo da Loris Gozi ma anche da sua moglie Anita Gombi. Cosa che poi sarà confermata dallo stesso Gozi ma che al tempo – se davvero estraneo ai fatti – Logli non poteva sapere. La relazione della procura in merito alla telefonata, dice: “Di certo egli riconobbe oltre a Gozi anche la moglie Anita Gombi, e ciò non solo per le parole utilizzate nella stessa conversazione, ma nella materialità delle condotte che lo stesso Logli tenne nell’immediatezza”, in riferimento alla visita che il marito di Roberta fece a Loris Gozi, la mattina del 14 gennaio 2012.