Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, che stanno scontando l’egrastolo perché riconosciute colpevoli, anche in secondo grado, dell’omicidio di Sarah Scazzi, chiedono di poter beneficiare di una misura cautelare alternativa al carcere.
La prima istanza presentata dai legali delle due donne (trasferimento ai domiciliari in un convento per Sabrina, in una casa-famiglia per Cosima) è stata rigettata dal Tribunale di Taranto, in quanto ritenuta inaccettabile “per la gravità dei fatti e per il comportamento processuale delle due donne che si proclamano innocenti” e perché Sabrina Misseri sarebbe considerata ancora un soggetto pericoloso e aggressivo. La ragazza, tuttavia, non si è fermata al primo ‘no’ dei giudici, e nei giorni scorsi ha dato ordine ai suoi avvocati di fare ricorso e presentare una nuova istanza di scarcerazione e richiesta di trasferimento in una struttura religiosa del nord Italia.
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Del caso si è parlato oggi a Pomeriggio 5: l’inviata della trasmissione ha cercato di intercettare Michele Misseri (padre di Sabrina e marito di Cosima Serrano) fuori dalla sua abitazione, la villetta di via Deledda ad Avetrana in cui sarebbe stata uccisa la povera Sara, per chiedergli un commento al riguardo. La giornalista però è stata sgarbatamente invitata ad andarsene, e presa a secchiate d’acqua dal contadino, presto a processo con altre 11 persone (tra cui Ivano Russo) nell’ambito dell’inchiesta Scazzi-bis.