Un’operazione cucita da quattro mani: quelle dell’ex Ministro Claudio Scajola, quella dei coniugi Matacena, Amedeo e Chiara Rizzo, e di Vicenzo Speziali, intermediario tra i vari personaggi, anch’egli indagato. L’obiettivo finale era quello di finanziare la latitanza dell’armatore ex parlamentare di Forza Italia, ed in particolare il suo trasferimento da Dubai – dove si trova attualmente – al Libano, ritenuta meta più sicura. Per questa ragione, Speziali avrebbe dovuto incontrare l’ambasciatore di Beirut in Italia, mentre Scajola e la Rizzo avrebbero utilizzato un conto corrente della Camera dei Deputati per trasferire somme di denaro ad Amedeo Matacena, attraverso una società di comodo.
E’ quanto emerso da un’intercettazione del 5 febbraio 2014 tra Scajola e la Rizzo, arrestata all’aeroporto di Nizza mentre rientrava da Dubai. Lei che è cittadina del Principato di Monaco e considerata una delle dieci donne monegasche più belle.
Dunque l’inchiesta Breakfast prosegue: già da tempo è stata fatta richiesta di estradizione in Italia per Amedeo Matacena, che nel nostro paese deve scontare una condanna a 5 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa. Nelle prossime ore ci sarà l’interrogatorio di Claudio Scajola, in carcere al Regina Coeli da metà settimana scorsa. In tre suoi appartamenti (uno a Roma, uno ad Imperia e l’altro a Diano Calderina, sempre in Liguria) sono state sequestrate centinaia di pagine di documenti che dovranno essere letti prima di ascoltare l’ex ministro. Chiara Rizzo, moglie di Matacena, verrà invece interrogata oggi dagli inquirenti.