Caso Yara Gambirasio: Massimo Bossetti raggiunto in cella a Bollate da un finto consulente, la notizia ieri ha fatto il giro del web ed è stata ripresa da tutti i quotidiani. Anche UrbanPost ne ha parlato. Nelle ore successive alla nota stampa, però, è arrivata la parziale smentita del Ministero della Giustizia che ha negato l’avvenuto colloquio tra il detenuto e l’infiltrato.
Finto consulente della procura da Bossetti: Ministero Giustizia smentisce colloquio tra i due
Questo dice la nota del Ministero: «Nessun incontro, nessun colloquio, fra il detenuto Massimo Bossetti e una persona che, a detta dello stesso detenuto, si sarebbe qualificata come perito informatico del Tribunale di Brescia. A seguito di opportune verifiche e accurati controlli effettuati all’interno della Casa di Reclusione di Bollate nel periodo in cui si sarebbe svolta la vicenda, risulta priva di fondamento la notizia di un colloquio ripresa i da alcuni organi di stampa».
L’uomo sarebbe riuscito ad eludere i controlli ed entrare all’interno del Penitenziario usando una falsa identità; per l’esattezza quella di Cesare Milani, consulente informatico della Procura di Brescia il quale, venuto a sapere dell’accaduto, ha denunciato il fatto alle autorità competenti. L’incontro in cella avrebbe dovuto avere luogo per una proposta di collaborazione su una alternativa pista investigativa sul Dna, al fine di permettere a Massimo Bossetti – condannato in via definitiva all’ergastolo per l’omicidio di Yara Gambirasio – di chiedere la revisione del processo. «Il vero Cesare Marini – lo scrive Il Giornale di Brescia – ha sporto denuncia ai carabinieri ed è stata aperta un’inchiesta per indagare sull’uomo che si è spacciato per un rappresentante della procura».
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