Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dallo scorso 16 giugno perché accusato dell’omicidio della piccola Yara Gambirasio, ha fatto sapere tramite i suoi legali, Claudio Salvagni e Silvia Gazzetti, di essere disposto ad indossare il braccialetto elettronico pur di uscire dalla prigione in cui è recluso da mesi.
Non è una decisione facile da prendere. I giudici del tribunale di sorveglianza di Brescia non si sono ancora pronunciati in merito, e avranno tempo fino a martedì 21 ottobre per esprimersi, anche se non è escluso che lo facciano già oggi. Al momento nessuna indiscrezione è trapelata, se non che rimangono indiscussi i forti indizi di colpevolezza a carico del carpentiere bergamasco. Qualora si decidesse che tuttavia non sussistono il pericolo di fuga e il rischio di reiterazione del reato, il tribunale potrebbe dare l’ok alla scarcerazione dell’indagato.
I legali di Bossetti hanno inoltrato (per la terza volta) la richiesta di scarcerazione, chiedendo in subordine i domiciliari con il braccialetto elettronico per il loro assistito. Se la richiesta venisse accolta, le forze dell’ordine potrebbero monitorare tutti movimenti del muratore accusato di avere sequestrato e ucciso la tredicenne di Brembate.