Massimo Bossetti fece il cascamorto con una donna incontrata a Chignolo d’Isola, il 16 maggio, a un mese di distanza dal suo arresto, avvenuto il 16 giugno 2014. A parlare è una donna di 40 anni che ha scelto di rimanere anonima, interrogata dagli inquirenti 15 giorni fa. La procura di Bergamo ha messo agli atti la sua testimonianza in qualità di nuovo testimone nella inchiesta sull’omicidio di Yara Gambirasio.
La donna sostiene di essere stata circuita dal muratore di Mapello, che le avrebbe fatto delle avances un po’ ‘strane’. Trasferitasi da Merate (Lecco) in provincia di Bergamo agli inizi dell’estate, la 40enne ora lavora come impiegata. A maggio contattò su un sito di e-commerce un offerente per l’acquisto di uno specchio, pezzo d’arredo per la sua nuova casa. Il caso ha voluto che il suo interlocutore fosse proprio Bossetti, con il quale stabilì tempi e modi dell’incontro per la compravendita. “Vada per le 18.30. Dove posso incontrarla per l’acquisto dello specchio?” – chiese la donna – “Ci vediamo al cimitero di Chignolo” rispose il carpentiere bergamasco. “Mi sono rifiutata. Ma com’è che una persona che non conosci ti chiede di incontrarsi di sera in un posto del genere? Gli ho detto: ‘ci si vede davanti alla Flag’, davanti all’azienda che produce materie plastiche a Chignolo”, ha detto la donna agli inquirenti. Ed è in quella occasione che Massimo Bossetti ci avrebbe provato con lei, chiedendole informazioni di carattere personale e lasciandosi andare a dei commenti di carattere estetico, facendole dei complimenti. “Cerchi un lavoro? Io avrei giusto bisogno di un’impiegata che mi segua ovunque” – le disse il muratore, dopo soli 15 minuti di conversazione – “Ma una sorella non ce l’hai? Ma è bella come te?”.
La donna acquistò lo specchio per 35,00 euro e da allora non sentì più Bossetti. “Non l’ho più sentito e l’ho rivisto un mese dopo in tv. Non ci ho dormito per dieci giorni.”, ha dichiarato alla polizia la donna entrata suo malgrado nell’inchiesta per l’omicidio della tredicenne di Brembate.