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Catania, é morta a quattro anni Smerala Camiolo: era stata in cura con Stamina

23/04/2015 19:55 - Aggiornamento 23/04/2015 19:57

La piccola Smeralda Camiolo di 4 anni è morta a Catania, dopo una lunga malattia, curata per diverso tempo con le cure legate al metodo Stamina. La notizia del decesso è stata diffusa dallo stesso papà di Smeralda, che a lungo ha combattuto perché la figlia potesse continuare le cure con il metodo Stamina. Sul suo profilo Facebook papà Giuseppe ha scritto: “Sei stata la mia migliore maestra di vita amore mio. Ora sei volata via e non credo di averlo realizzato ancora… vorrei accompagnarti perché una bimba non può stare da sola nemmeno per un secondo. Ti amo dolce e forte guerriera! Papà“.

Il papà della piccola Smeralda non accenna a polemiche che pure lambiscono la morte della bambina: Le associazioni Vite Sospese e Sicilia Risvegli ricordano: “Il dolore è reso ancora più forte dalla consapevolezza che forse in un Paese diverso, con sensibilità diverse e una classe politica non assoggettata a interessi altri rispetto a quelli sacrosanti dei diritti dei malati, le cose sarebbero andate diversamente”, alla piccola Smeralda era stata sospesa la terapia col metodo Stamina in cui la famiglia aveva riposto qualche fiducia per curare la figlia. Il padre di Smeralda aveva sostenuto che con quelle cure poi interrotte sua figlia aveva beneficiato di miglioramenti. Adesso dopo il triste annuncio le due associazioni, da sempre impegnate nella battaglia per legalizzare la terapia Stamina, concludono: “Non è questo il momento delle polemiche. Non è questo il momento di ricordare ai responsabili di questo disastro che non si può privare della speranza le famiglie nella modalità indiscriminata con cui è stato fatto e poi abbandonarle, e che la morte di Smeralda – come quella della piccola Rita e di tutti i pazienti in cura e in attesa di essere curati – resta sulle loro coscienze e che noi, che li abbiamo sempre sostenuti (ricordiamo in proposito che il Movimento Vite sospese è nato con e anche per Smeralda), continueremo a lottare per fare giustizia. Ora è il momento del cordoglio, e del dolore. È il momento della vicinanza ai genitori di Smeralda, ai quali tutti ci stringiamo in un abbraccio”.